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Il Mohicano

CONSENSO È PARTECIPAZIONE

ROCCO CORDI' - 04/11/2021

consensoIl secondo mandato del sindaco Galimberti è la grande occasione per imprimere una svolta profonda nella vita amministrativa della città. Molte scelte sono già state compiute nel quinquennio precedente e credo che buona parte del risultato elettorale sia dipeso proprio dal dinamismo della giunta dopo il sostanziale immobilismo del ventennio a trazione leghista.

Certo non tutto è filato liscio all’interno della maggioranza, né sono mancati ritardi e contraddizioni sulle opere più rilevanti, mentre per altre lasciate in eredità dal governo di Attilio Fontana non si è riusciti a ridefinirle o bloccarle del tutto. Tuttavia, agli occhi degli elettori, il bilancio complessivo è apparso positivo e non sono bastate le ripetute incursioni salviniane a ridare slancio all’antagonista di Galimberti. Un candidato, il loro, tanto improvvisato quanto improvvisatore.

Una vittoria comunque non scontata perchéé lo scarto registrato al primo turno tra i due contendenti, con Galimberti in vantaggio di mille voti, poteva essere ribaltato. Alla fine ha vinto la voglia di impedire il ritorno dei leghisti alla guida della città. Un dato più che significativo nel luogo dove la Lega è nata e cresciuta e in cui ancora vive buona parte dei suoi fondatori.

Resta comunque l’amaro in bocca per la progressiva caduta della partecipazione al voto. L’area del centrosinistra dovrebbe cominciare a preoccuparsi seriamente dell’astensionismo. Quando al voto partecipa il 50% o anche meno degli aventi diritto l’allarme democratico dovrebbe squillare fortissimamente. Il non voto è il segnale più evidente e significativo di quanto si sia dilatato il distacco tra elettori e partiti, tra cittadini e istituzioni. Quando all’inizio parlavo della necessità di una svolta profonda intendevo proprio questo: l’azione di governo non può essere disgiunta dalla ricerca costante di consenso; il consenso nasce dalla partecipazione, dal sentirsi utili, dalla adesione consapevole agli obiettivi e al programma di governo.

Galimberti oltre ad una congiunzione astrale favorevole può contare su una quantità di risorse finanziarie davvero notevoli. Può cambiare il volto della città ed anche il rapporto tra cittadini e istituzione. Un’impresa stimolante che per essere realizzata necessita di un chiarimento primario all’interno della sua stessa maggioranza. Anche per evitare la ripetizione di errori che hanno segnato il quinquennio precedente e non sempre dovute a questioni “caratteriali” (come alcuni hanno sostenuto, non importa se per calcolo o faciloneria), ma alle ambiguità politiche e programmatiche presenti in quella coalizione fin dalla sua nascita.

Insomma il consenso consapevole non riguarda solo il rapporto con i cittadini. Perciò occorre dotarsi di strumenti adeguati alla bisogna. Una maggioranza che discute, si confronta e decide, senza dare nulla per scontato. Una maggioranza capace cioè, fin da subito, di portare a sintesi le differenze che, inutile nasconderselo, sono presenti al suo interno anche ora.

Se si vuole, il campo del confronto è abbastanza vasto e i nodi da sciogliere non pochi: dalla ridefinizione dell’ordine delle priorità e quindi dell’impiego delle risorse finanziarie ordinarie e straordinarie, alla assoluta necessità di reimpostare la spesa sociale tenendo conto degli effetti prodotti da una crisi economica di lunga durata e resi ancora più acuti dalla pandemia ancora in corso; dalla revisione di un PGT da 2,5 milioni di mq lasciato in eredità dal centrodestra e fortemente condizionato dalle vecchie logiche speculative e cementizie, alla definizione di un progetto culturale ambizioso da realizzare con il concorso di tutte le energie esistenti e nel quale, oltre alle attività tradizionali, diventano occasione di confronto e crescita collettiva anche i grandi temi del mondo d’oggi (dal cambiamento climatico ai diritti individuali e collettivi, dalle condizioni di lavoro all’immigrazione; dalla pandemia ai beni comuni, ecc).

Occorre dunque una azione politica forte e innovativa capace di costruire legami e rapporti positivi con la città reale essenziali per rafforzare la coesione sociale. Una politica visibile e ricca di atti concreti che incidono nel tessuto sociale riducendo – da subito e concretamente – le disuguaglianze, le disparità e gli squilibri che sono causa dello sfilacciamento in atto. In consiglio comunale e in giunta esistono energie positive e sensibilità nuove. L’auspicio è che tutti, vecchi e nuovi, diano un forte segnale di svolta sia nei rapporti interni che nella definizione delle scelte a breve e lungo termine. In bocca al lupo.

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