Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

VOLONTÀ INTELLIGENTE

FEDERICO VISCONTI - 15/10/2021

liuc2Per parlare del trentennale della LIUC parto da Carlo Cattaneo: “Ogni nuovo trattato d’economia pubblica dovrebbe formalmente classificare tra le fonti della ricchezza delle nazioni l’intelligenza e la volontà: l’intelligenza che scopre i beni, che inventa i metodi e gli strumenti, che guida le nazioni sulla via della cultura e del progresso; la volontà che determina l’azione e affronta gli ostacoli”.

Il messaggio è chiaro: il motore del cambiamento e dell’innovazione sta nel binomio “intelligenza e volontà”, nel circuito “pensiero-azione”. I soldi, in quanto tali, non portano lontano (buono a sapersi, con la manna del PNRR in arrivo…).

C’erano intelligenza e visione, quando, a metà del 1989, il “sogno LIUC” è stato concepito. Robe da imprenditori, da Flavio Sottrici che ha visto uno spazio e da quei 300 di Univa e dell’Alto Milanese che hanno creduto che esistesse. Poi c’è stata forza di volontà: a Ottobre 1991 iniziano i corsi, poche settimane dopo si inaugura il primo anno accademico. Robe da italiani del fare, come quelli che hanno gestito con determinazione le grandi manovre di quei 26 mesi.

Ai tempi, mi avviavo alla carriera accademica, con un assegno di ricerca della Bocconi. Ricordo una cena Lyons a Villa Ponti, invitato da mio suocero, in cui il progetto della LIUC veniva presentato al territorio. Quella sera, non potevo certo immaginare quel che sarebbe successo dopo, né a me, né alla LIUC. Poco importa, veniamo ai giorni nostri e guardiamo avanti.

Non è questa la sede per illustrare la “to do list” delle azioni in cantiere per la crescita dell’Ateneo. Basta e avanza il piano strategico 2021-25, approvato dal CDA il dicembre scorso. Però è utile evidenziare un paio di sfide di valenza simbolica.

La prima: la messa a fuoco degli obiettivi istituzionali a cui tendere negli scenari sociali, culturali, economici, tecnologici che vanno emergendo. Non si può prescindere dal numero degli iscritti, ma una Università vive sempre di più di ricerca, di relazioni internazionali, di interscambi con le imprese, di sviluppo della faculty, di qualità dei servizi e delle infrastrutture, di sostenibilità, … Formulare un quadro organico di dove si vuole arrivare è il presupposto per mettere in cantiere il come e per portarlo avanti con successo. Guarda mo’: “pensiero e azione”.

La seconda: la costruzione della proposta di valore da indirizzare agli studenti. La pandemia ha rappresentato uno shock cui si è dovuto rispondere in tempi rapidi, pregi e difetti della DAD compresi nel pacchetto. Ma, accelerando cambiamenti già in atto (la trasformazione delle modalità di apprendimento della generazione Z, le nuove competenze e i comportamenti richiesti dal futuro del lavoro, la diffusione di tecnologie innovative a supporto della didattica…) ha anche aperto una nuova stagione, tutta da progettare e da costruire attorno ad un punto di equilibrio didattico tra quello che si è fatto per decenni e quello che si è dovuto fare nei semestri condizionati dal lockdown e dal green pass. Guarda mo’: “pensiero e azione”.

Per il futuro, non ci sono grandi alternative: bisogna “Scegliere di cambiare”, esattamente come ci ricorda la recente Assemblea di Confindustria. In poche parole, bisogna mobilitare intelligenza e volontà, bisogna attivare pensiero e azione. D’altra parte, se i problemi non sono correttamente analizzati e/o se la reale volontà di risolverli latita, le cose non cambiano. Se si tutelano le comfort zone e le rendite, se si legittimano le pratiche da hortus conclusus e gli atteggiamenti da res nullius, le cose non cambiano.

Il cerchio si chiude: tocca a chi ha il “privilegio della responsabilità” tener vive intelligenza e volontà o, più esplicitamente, perseguire i fini istituzionali attraverso le necessarie azioni di cambiamento. In LIUC lo si fa da trent’anni e si continuerà a farlo in futuro. Speriamo avvenga anche altrove. Il Paese ha un grande e urgente bisogno di buon management.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login