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Sport

NOVITÀ NELLA TRADIZIONE

CLAUDIO PIOVANELLI - 01/10/2021

Primoz Roglic, vincitore dell’ultima edizione della corsa nel 2019

Primoz Roglic, vincitore dell’ultima edizione della corsa nel 2019

La Tre Valli Varesine si appresta a spegnere 100 candeline: la corsa organizzata dalla Società Ciclistica Alfredo Binda lo farà il prossimo 5 ottobre, festeggiando questo importante compleanno a 102 anni dalla prima edizione, andata in scena nel 1919 e vinta da Pierino Bestetti. La gara, ricordiamo, non venne disputata nel 1942 e nel 1943, nel bel mezzo del conflitto mondiale, mentre lo scorso anno, a causa della pandemia, fu sostituita dal Grande Trittico Lombardo, una sorta di “mix” tra Coppa Bernocchi, Coppa Agostoni e Tre Valli Varesine, con il classico finale varesino e la vittoria di Gorka Izagirre.

Il motto della società organizzatrice sembra essere “novità nella tradizione” e la tradizione recente è il circuito del Mondiale del 2008, al netto di non poche correzioni, con l’erta di via

Montello, la discesa sino al lago e la risalita verso il centro cittadino, con l’arrivo fissato una volta di più in via Sacco.

La partenza dell’edizione numero 100 sarà da Busto Arsizio (il via verrà dato alle ore 12), poi, dopo un breve circuito cittadino da ripetere due volte, la gara percorrerà un tratto in linea di 30 chilometri tra Solbiate Olona, Fagnano Olona, Cairate, Castelseprio, Carnago, Caronno Varesino, Morazzone, Gazzada Schianno e Buguggiate per giungere poi a Schiranna e salire da Bobbiate e Casbeno per il primo passaggio in via Sacco. Il circuito cittadino, che misura circa 13 chilometri, verrà percorso otto volte, risalendo sei volte da Bobbiate per puntare poi negli ultimi due giri sulla salita che da Calcinate del Pesce raggiunge Morosolo e Casciago, un’erta che due anni orsono, nel 2019, favorì il successo di Primoz Roglic.

Saranno presenti sulle strade del Varesotto ben 16 delle 19 formazioni World Tour, cioè la crema del ciclismo mondiale, ribadendo una tradizione che vuole spesso al via della Tre Valli Varesine campioni di eccezionale qualità.

La novità assoluta di quest’anno sarà invece la Tre Valli Women riservata alle Elite su un tracciato di 92 chilometri che ricalca quello della gara dei professionisti ma con soli quattro giri cittadini, la salita del Montello accorciata e conclusione attorno a mezzogiorno sempre in via Sacco.

Per tornare ai professionisti, resta il problema di un calendario estremamente compresso, che sicuramente penalizza le corse che fungono un po’ da intermezzo tra le gare più importanti. Per meglio chiarire il concetto, vale la pena di ricordare il calendario Uci dei primi giorni di ottobre: il 1° si conclude il Giro di Sicilia (breve gara in quattro tappe), il 2 si disputa il Giro dell’Emilia, il 3 il Gran Premio Beghelli e la Parigi-Roubaix (eccezionalmente in versione autunnale), il 4 la Coppa Bernocchi, il 5 la Tre Valli Varesine, il 6 la Milano-Torino, il 7 il Giro del Piemonte, il 9 il Giro di Lombardia, il 10 la Parigi-Tours, l’11 la Coppa Agostoni, il 13 il Giro del Veneto e il 17 la Veneto Classic, mentre il 12 scatterà il Giro di Sardegna in cinque tappe.

Per quanti validi corridori professionisti oggi siano in attività, è praticamente impossibile per i ciclisti di un certo livello coprire tutti questi appuntamenti o, se presenti al via, essere sempre protagonisti. Riferendoci al programma di questi giorni, è normale che le superstar delle due ruote punteranno al Giro di Lombardia e gareggeranno dunque nelle corse “intermedie” solo in preparazione all’evento del 9 ottobre.

Insomma, impossibile oggi pretendere un ritorno al passato, quando la Tre Valli Varesine, così come tante altre classiche del calendario italiano, catalizzava l’attenzione generale.

Basta scorrere l’albo d’oro della classica della “Alfredo Binda” per comprendere come siano cambiati i tempi: primi attori delle rispettive epoche come Gianni Motta e Beppe Saronni hanno vinto per ben quattro volte la Tre Valli, per tre volte ci è riuscito Fausto Coppi (il Campionissimo s’impose nell’unica prova a cronometro disputata nel 1955), innumerevoli le doppiette (citiamo solo alcuni di questi doppi vincitori: Domenico Piemontesi, Nino Defilippis, Francesco Moser, Davide Rebellin, Pierino Gavazzi, Stefano Garzelli), senza scordare che tra gli altri hanno conquistato la Tre Valli Varesine anche Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Italo Zilioli, Marino Basso, Eddy Merckx, Franco Ballerini, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, giusto per citare i nomi di alcuni fuoriclasse. E a questi si sono aggiunti negli ultimi anni anche Vincenzo Nibali e Primoz Roglic.

Merito di questo ricco recente albo d’oro è anche degli organizzatori, capeggiati dall’instancabile Renzo Oldani, che ogni anno, a costo di sacrifici di non poco conto, riescono a richiamare corridori coi fiocchi e a costruire percorsi che alla fine, pur su una distanza contenuta che quindi offre chances anche a chi non possiede le stigmate del campione (quest’anno i chilometri da percorrere saranno 196), premiano i nomi più cari ai tifosi. È il caso di dire che loro, gli organizzatori, ogni anno vincono la Tre Valli Varesine anche senza

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