Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Ambiente

IL PARCHEGGIO INTERRATO

DANIELE ZANZI - 04/05/2012

Gran distorsione della realtà le fotosimulazioni – i “rendering 3D” in linguaggio architettonico –, ovverosia la rappresentazione a computer di un progetto con immagini realistiche fotografiche: al cliente viene presentato anziché un disegno una foto che ipotizza quello che verrà; e come accade sempre nelle finzioni tutto appare perfetto, proporzionato, con colori e paesaggi idilliaci.

Che poi sia veramente quello che diverrà reale poco conta. L’importante è stupire e portare a casa approvazione e consensi.

Proprio in questi giorni è stato presentato ai varesini il “rendering” del costruendo parcheggio sotterraneo alla Prima Cappella. Cento posti auto interrati poco prima dell’ultimo rettilineo che conduce all’Arco iniziale della Via Sacra. Un costo stimato di oltre due milioni di euro, di cui ottocentomila a carico delle già vuote casse comunali. Si andrà a scavare in parte su di uno spazio comunale dove oggi sono radicati cinque vetusti ippocastani in filare inseriti in un giardinetto a funzione di collegamento pedonale e in parte all’interno di un giardino privato. Entrambi gli spazi verdi scompariranno rimpiazzati da un giardino pensile sopra l’autosilo.

Sembra proprio che la politica del parcheggio sia la principale preoccupazione e priorità di questa Giunta che ha già messo in cantiere un devastante autosilo nel Parco storico di Villa Augusta, uno in Via Sempione, questo ai margini della Via Sacra; senza contare quelli in via di definizione – Villa Mylius, zona Mercato… –. Tutti d’accordo nello scavare: Regione, Provincia, Parco del Campo dei Fiori e Comune. Un “patto d’acciaio” nel nome di un non ben definito e fumoso programma di rilancio della nostra amata Sacra Montagna.

Erano del resto ancora tutti d’accordo anche quando si decise di ripristinare la funicolare: un costo di sei milioni di euro e un deficit che ogni anno aumenta vertiginosamente. Che beneficio abbia poi portato – a distanza di un decennio dall’inaugurazione – quest’opera rimasta isolata al rilancio turistico della zona è sotto gli occhi di tutti!

Naturalmente la simulazione del nuovo parcheggio è perfetta: prati pensili verdissimi, alberi già d’aspetto secolare prima ancora di essere messi a dimora – come faranno a vivere su di una soletta è un mistero! –, nessuna griglia deturpante d’aereazione; insomma un bel quadro del Botticelli che non può fare altro che suscitare lo stupore e l’ammirazione dei più, avvezzi all’attuale sciatteria e trascuratezza.

Mi permetto di dissociarmi da questa virtualità, da questa evidente finzione – certo ben confezionata, ma non reale – che finirà nei fatti nel tradursi nell’ennesimo scempio ai danni dell’ambiente in una zona per di più sensibilissima e delicata.

Scavando lì si andrà a deturpare ed intasare vieppiù l’accesso al Sacro Monte Anzitutto appaiono evidenti anche in termini viabilistici i problemi che insorgeranno nell’area. L’ingresso al parcheggio si trova proprio in prossimità dell’ultima curva a gomito della salita e costituirà di certo un pericolo e una fonte d’intasamento nei periodi di punta. Gravi anche i danni all’ambiente e al paesaggio: la salita verso il Primo Arco, a partire dal rione di Sant’Ambrogio, è un susseguirsi senza fine di eccellenze ambientali uniche ed inimitabili: parchi, giardini, ville liberty, ville eclettiche, boschi e aperture sulla città e sul lago. Questa processione senz’uguali sarebbe interrotta da un parcheggio che si porrà di fronte ai coni visivi sul verde, sulla montagna e sull’ambiente.

Ma al di là e al di sopra di considerazioni viabilistiche e ambientali mi permetto di contestare la filosofia dietro questa volontà di costruire un nuovo parcheggio lì. È indubbio che il Sacro Monte, principale attrazione turistica da secoli del territorio, sia, specie in certe giornate, intasato. Montagna sacra per molti e quindi meta di affollati pellegrinaggi; ma anche montagna unica per altrettanti varesini che amano risalire le Stazioni Sacre anche solo per gustarsi una bella giornata all’aria aperta immersi nel paesaggio. Cosa spinga poi quest’ultimo gruppo di cittadini e turisti ad arrivare in cima è un mistero dato lo stato di degrado, incuria ed abbandono che ritrovano una volta giunti al borgo medioevale.

Il Sacro Monte sta morendo non certo per carenza di parcheggi, ma perché langue in un colpevole ed evidente stato di trascuratezza e inattività. Sicuramente il problema dell’accesso è fondamentale, ma non è la priorità o l’opera da cui incominciare a pensarne il rilancio.

La bellezza e l’unicità del Sacro Monte impongono anzitutto rispetto per la sua natura e il suo ambiente in ogni loro forma, senza alterazioni o violenze paesaggistiche.

A parte le dovute e doverose eccezioni – residenti e disabili – è bene che i turisti lascino le macchine a valle e risalgano solo con i mezzi pubblici la montagna, quando problemi d’affollamento lo richiedano. I nuovi parcheggi programmati proprio nel cuore della Montagna Sacra andranno solo ad incrementare il caos, l’inquinamento e l’affollamento a discapito della bellezza e della pace dei luoghi.

I due milioni stanziati per il posteggio interrato è bene destinarli per esempio al recupero dei manufatti fatiscenti, dell’illuminazione che non c’è più o è insufficiente, al ripristino degli acciottolati storici che nelle condizioni attuali rappresentano solo un pericolo per i turisti e i residenti, alla segnaletica adeguata, agli incentivi alle attività commerciali e turistiche.

Un parcheggio interrato lì sarebbe solo l’ennesima faraonica inutile opera pubblica di cui il Sacro Monte non ha certo bisogno per il proprio rilancio.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login