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Politica

L’UTILE CONTINUITÀ

GIUSEPPE ADAMOLI - 01/10/2021

palazzoSono normalmente – meglio dichiararlo subito per chi non lo sapesse – un elettore del Pd ma il mio sostegno all’amministrazione uscente di Varese (centrosinistra) si rafforza molto se analizzo alcuni aspetti peculiari che in queste occasioni sono decisivi.

SUL SINDACO DAVIDE GALIMBERTI. Contento che chieda la riconferma: non voterei mai un candidato che non si impegnasse a misurare il suo consenso la seconda volta. Non è stata una sorpresa la sua preparazione amministrativa né il suo rigore per la legalità e la trasparenza. Mi hanno semmai colpito la sua tenacia sugli obiettivi e il suo impegno personale “totalizzante”. Il tutto si è concretizzato in una leadership ben visibile nell’amministrazione e nella formazione della nuova coalizione.

SUI PRIMI CINQUE ANNI. Le critiche sono utili rappresentando uno stimolo a migliorare e a crescere, ma i fatti parlano da sé. Bisogna essere ciechi o prevenuti per non aver visto nel corso degli ultimi anni il torpore quasi ventennale scosso via dalla città.

SULLA COALIZIONE. È un centrosinistra molto ampio che comprende anche i Cinquestelle e Italia Viva (dentro una lista non di partito) ma non sono state scelte alla leggera fatte all’ultimo momento: entrambe le forze stavano collaborando con l’amministrazione da parecchio tempo. L’autorevolezza del sindaco garantisce la compattezza della coalizione mentre il Pd e la lista del sindaco “PratiCittà” sono due forti pilastri dell’intesa raggiunta.

SUL PROGRAMMA. È audace ma credibile in termini di equilibrio economico. Si propone di fare e non di strafare. Sul piano della salute, dell’assistenza, delle infrastrutture sociali, ad esempio, introduce delle novità realizzabili. La cosiddetta “rigenerazione urbana” segue la traccia solcata in questi anni: fiducia nelle proprietà, negli investitori e negli operatori con la richiesta tassativa, però, della loro piena responsabilità su “ritorni” pubblici, finalità precise, qualità costruttive e tempi di realizzazioni.

C’è infine una duplice dimensione molto importante che si intravede in tutti i progetti. 1) Una visione comunitaria che abbraccia Comuni diversi ma con bisogni quasi sovrapponibili nella cultura, nei trasporti, nei servizi alla persona. 2) Una linea diretta e fattiva con la metropoli milanese per incrementare le potenzialità economiche, sociali e culturali che in questo territorio sono enormi e vanno “sfruttate”.

Con la Regione il discorso è chiaro. Varese ne è parte integrante in modo rilevante e la collaborazione è doverosamente istituzionale. Che l’attuale presidente Fontana, varesino ed ex sindaco della città, non sia entrato nella lista della Lega lo ritengo un fatto positivo.

La continuità del sindaco e della squadra amministrativa, insieme alle innovazioni strategiche proposte, sarà un asset molto importante che i varesini sapranno preservare con intelligenza e passione civile.

 

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