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Politica

PROTAGONISMO A TRE

GIUSEPPE ADAMOLI - 10/09/2021

Lavori in zona stazioni

Lavori in zona stazioni

Grande partecipazione ed entusiasmo domenica scorsa all’ippodromo per la presentazione ufficiale del programma del sindaco di Varese, Davide Galimberti, che si ricandida alla guida di una larga coalizione di centrosinistra con volontà, energia e leadership che gli sprizzano da tutti i pori.

Mi attiravano tre cose: 1) Il clima di condivisione e di coinvolgimento emotivo dei candidati delle tante (otto) liste aggregate. 2) Il tipo di comunicazione. 3) I progetti per il futuro che debbono necessariamente fare i conti con le risorse limitate.

Sul primo punto sono stato rassicurato e non era facile perché, in generale, non mi convince a prima vista la vocazione civica che esplode alla vigilia elettorale. Il tutto però è suonato convincente ed inserito in una cornice affidabile con Galimberti che assicura l’indispensabile compattezza.

Sul secondo punto, l’eccesso propagandistico, sempre in agguato, è tenuto tutto sommato sotto controllo. Aiuta il fatto che il fieno in cascina è tanto e di buona qualità e non serve ingigantire i meriti. Basti pensare all’azione svolta per la salute e l’assistenza in periodo Covid.

Il punto che m’interessava maggiormente era il terzo di carattere strategico. Devo dire che le intenzioni sono di notevole spessore. Cinque anni fa Il primo compito di Galimberti e della sua giunta era di rivitalizzare la città superando il lascito leghista del “piccolo è bello” e dei “padroni a casa nostra” che aveva finito per marginalizzare Varese.

Ebbene, i risultati positivi si sono visti. La qualità urbana di questa città dipende molto dalle sinergie che realizza con un’ampia area circostante in termini di reale senso di comunità, dimensione culturale, circolazione e traffico, connessione fra mezzi pubblici e privati.

Senza questo tipo d’integrazione territoriale sarebbe stato, e sarebbe, più difficile riorganizzare le aree produttive, recuperare le fabbriche dismesse (molte nelle periferie), creare l’ambiente adatto a favorire lavoro e occupazione. Necessario proseguire su questa strada.

Il tratto caratterizzante della “Varese capoluogo”, come mi piace chiamarla, corre sull’asse Varese-Milano per il valore economico e sociale naturalmente, e più specificamente per la scuola, l’università e tutte le forme del sapere. Nessun dubbio che Varese sia la realtà che è per questa relazione con Milano. E tuttavia il protagonismo di Varese, in connessione con Busto e Gallarate, nei prossimi anni dovrebbe ulteriormente aumentare.

La Lombardia nord-occidentale non può fare a meno della spinta metropolitana di Milano e questo è lampante. Ma Varese deve diventare sempre di più un polo attivo e creativo di questo territorio che, soprattutto dopo Expo, sarà decisivo non solo per la nostra regione ma per l’intera nazione.

La conferma di Galimberti renderebbe tutto ciò più credibile e sicuro. Il pubblico presente domenica sera è uscito con questa consapevolezza.

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