Nel dicembre 2018, all’indomani della mia nomina a Presidente della Fondazione Molina, avevo avuto la possibilità di comunicare ai lettori di RMFonline quella che sarebbe stata la mia stella polare in questo nuovo impegno e cioè l’invito di Papa Francesco ad “avviare processi” piuttosto che “ad occupare spazi”.
In questi tre anni molto impegnativi che ho trascorso alla guida del Molina sono stati avviati e realizzati diversi “processi di cambiamento”; come si può vedere anche dal bilancio sociale 2020 della Fondazione.
Il Consiglio di Amministrazione in carica ha lavorato avendo come unica finalità il bene della Fondazione e dei suoi residenti ed utenti ed ha così reso possibile che il Molina riacquistasse la credibilità che si merita e che le vicende degli anni precedenti avevano offuscato.
Ora, seguendo l’indicazione sopra menzionata, ho deciso di “avviare un nuovo processo” e di mettermi in gioco nelle elezioni comunali del prossimo 3 ottobre.
Così il giorno 11 agosto ho annunciato questa mia decisione con la nota, che qui riporto:
“In questi tre anni trascorsi alla presidenza della Fondazione Molina ho avuto modo di conoscere da vicino Davide Galimberti, del quale ho potuto apprezzare la dedizione, la competenza e la trasparenza con le quali ha svolto il suo compito di Sindaco. Mi sono così persuaso che la sua rielezione sia di fondamentale importanza per il bene della nostra città. Ho quindi deciso di impegnarmi affinché ciò avvenga e di candidarmi nella lista “Lavoriamo per Varese con Galimberti sindaco”, della quale condivido le posizioni moderate e riformiste che intende rappresentare. Si tratta di una scelta del tutto personale, che non deve perciò coinvolgere la prestigiosa istituzione che in questi tre anni ho avuto l’onore di rappresentare. Ho quindi rassegnato le mie dimissioni da Presidente della Fondazione Molina al Primo Cittadino di Varese, che nominerà un nuovo Presidente, così come lo statuto della Fondazione prevede. Sono certo che Davide Galimberti saprà individuare come nuovo Presidente una persona altamente qualificata, con le competenze e l’esperienza necessarie per dirigere una realtà così importante per la città e per il territorio, in continuità con il percorso virtuoso che in questi tre anni è stato avviato.”
Al nuovo Presidente, dottor Carlo Maria Castelletti, auguro di cuore buon lavoro.
Da parte mia l’impegno che desidero portare avanti per il bene della mia città trova la sua motivazione più profonda nelle parole di un altro Papa, Paolo VI, che ha definito “la politica come la forma più alta di carità”, affermazione che è stata poi ripresa anche dai suoi successori.
Così per me dedicarmi per un certo tempo da anziano alla politica rappresenta una possibilità in più per cercare di raggiungere la sufficienza all’esame finale, quando saremo valutati appunto sulla carità.
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