Come forse alcuni lettori sanno martedì 13 luglio il gruppo Lettera la Città in concerto con il Comitato Amici del card. Nicora ha presentato al Consiglio Comunale di Varese uno scritto del cardinale Attilio Nicora sul tema Carità e Politica.
In ordine di tempo è stato l’ultimo momento di una serie di azioni del gruppo che si è articolato negli ultimi quattro anni con una serie di interventi a partire dalla realtà della Città di Varese e del suo territorio.
L’intuizione del cardinal Angelo Scola era stata ripresa dall’allora Decano di Varese don Mauro Barlassina e consisteva nel raccogliere un gruppo di cattolici disposti ad interrogarsi e a confrontarsi a partire dalle esigenze della Città per un’azione di valutazione e stimolo nei confronti sia dei cittadini che delle Istituzioni.
In questi anni il gruppo Lettera alla Città ha cercato di mantenersi allineata alle ragioni che l’avevano ispirata.
Fin dall’inizio tre erano state le grandi aree tematiche cui volgere attenzione:
Va riconosciuto che la priorità delle questioni individuate allora si è confermata nel tempo, anche se le articolazioni sono in parte diverse a causa della vicenda pandemica – ancora in corso – che ha sconvolto visioni e soluzioni precedentemente ipotizzate.
Del resto è pacifico che la particolare congiuntura in cui ci troviamo anche a causa dell’emergenza sanitaria chiede che il lavoro di riflessione sui fenomeni che accadono attorno a noi e la loro comprensione sia continuato ed ancora più approfondito.
Ciò che muove Lettera alla Città è la convinzione che la Città possa essere il luogo di relazione di una “amicizia civica” cioè dare forma a un “buon vicinato” che nella ordinarietà del vivere renda le persone reciprocamente prossime.
Una conferma della direzione intrapresa i membri di Lettera alla Città l’hanno vista nella Lettera Pastorale dello scorso anno.
Nella Lettera Pastorale 2020/2021 dal titolo «Infonda Dio alla speranza del cuore», l’Arcivescovo Delpini afferma «gli anni Venti di questo XXI secolo sono molto diversi, ma non si annunciano né facili, né pacifici. Saremo da meno e dei nostri padri e nonni? Mi permetto di rilanciare l’urgenza di un’alleanza tra soggetti e istituzioni perché, in un momento delicato e decisivo come quello attuale, Milano possa essere aiutata a raccogliere energie e risorse per vivere quella ripartenza che tutti auspichiamo ma che si fatica ad attivare. Occorre trovare insieme e senza sprecare troppo tempo gli ingredienti e le strategie perché Milano sia ancora capace di generare vita buona per tutti». (Infonda Dio alla speranza del cuore – pag. no).
Attuando il programma previsto in questi anni alcune iniziative hanno inteso indicare priorità ed attenzioni che sono richieste nella prospettiva di una società più a misura d’uomo: così è stato per una riflessione sul lavoro attraverso un convegno ed una mostra; oppure le lettere inviate alle Famiglie, agli Insegnanti e agli Educatori sulla difficile situazione scolastica dovuta alla emergenza sanitaria; o, ancora, il tema dell’educazione attraverso molteplici interventi tra cui spicca l’incontro dell’Arcivescovo Delpini con alcune classi degli Istituti Superiori della città di Varese.
Facciamo appello a chi condivide tale sensibilità per riprende e proseguire il cammino di
«Lettera alla Città» come semplice forma di servizio al bene comune.
Il Prevosto mons. Luigi Panighetti
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