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Pensare il Futuro

GENERATIVI

MARIO AGOSTINELLI - 16/07/2021

generativitaQuesta volta racconto di un’iniziativa che ho avuto la fortuna di vivacizzare prendendo parte ad una discussione organizzata su una splendida terrazza a fianco della cupola della chiesa di San Giovanni a Chiavari. Ero invitato dal parroco locale che sta provando a intrecciare diversi percorsi sotto l’evocazione dell’umano, non inteso come uomo, ma come parte di un universo che da 14 miliardi di anni evolve, si scompone, si ricompone fino a diventare osservato da quando è nata la vita sul Pianeta

Riporto qui le parole di introduzione all’incontro, perché mi sembrano “belle”, oltre che profonde. Sono frasi composte dal parroco che introduce.

“Il titolo che avremmo pensato per discutere al tramonto di una giornata sulle rive liguri è il seguente: Essere generativi: seminare o strappare?

Generativi sono quegli uomini e quelle donne che hanno un approccio con la vita che non è quello del mero consumo, ma del germoglio. Con la propria vita far germogliare altra vita: per questo uomini e donne che vivono una libertà responsabile.

Generativi sono quegli uomini e quelle donne che raggiungendo una soddisfazione personale contemporaneamente arricchiscono un contesto sociale.

Generativi sono quegli uomini e quelle donne che il bene comune lo pensano come qualcosa da lasciare aperto e accessibile anche a coloro che vengono dopo.

Generare, infatti, è qualità dell’età adulta che però posseggono già profeticamente le bimbe, i bimbi, le fanciulle ed i fanciulli, anche se la trattengono in serbo, imparando poco per volta. Tempo di vita in cui ci si preoccupa di creare e accompagnare una nuova generazione. Altrimenti il rischio è di essere adulti la cui vita è stagnante, chiusa in sé stessa, rimanendo in una condizione di permanente adolescenza.

Generativi sono quegli uomini e quelle donne che si compromettono con il mondo, non per accettarlo così com’è, ma per cambiarlo, dal basso, dall’interno, un po’ per volta. Ciascuno cominciando da quel pezzetto di mondo che gli è stato affidato. Qui, insieme, proviamo ad aiutarci ad approfondire quanto iniziato. Abbiamo letto e commentato il libro “Niente di questo mondo ci risulta indifferente”, per cui all’interno dello svolgimento del tema, proveremo a fare riferimento al libro.

Il colloquio a più voci sarà affiancato da due giovani artisti (pittori) locali, che tenteranno attraverso la propria arte di sviluppare lo stesso tema. Mentre parleremo loro saranno impegnati nella creazione di un loro quadro che poi illustreranno al pubblico.

La location è quella di una terrazza, molto ampia, di proprietà della parrocchia di cui sono responsabile. La serata è così luminosa che non rimpiangeremo di vedere insieme tramontare il sole e sorgere le stelle.”  Bellissimo, no?

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