In questi giorni si sente molto parlare del nuovo Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza e di come i comuni, diretti beneficiari, potranno usufruire di tali fondi. Viviamo in un particolare momento storico in cui per la prima volta le amministrazioni comunali si troveranno di fronte ingenti somme di denaro da investire per le loro città. Ma i fondi da soli non bastano se non sono accompagnati da una visione ad ampio respiro in grado di pensare a come ridisegnare il nostro territorio e le nostre amate città.
Vi è la necessità di una politica che vada oltre l’immediato fabbisogno collettivo e che osi sognare e ridisegnare il futuro alla pari delle realtà europee più all’avanguardia.
Per acquisire le risorse comunitarie vi è la necessità di condividere un approccio alla pianificazione in grado di programmare una serie di interventi che mirino alla riqualificazione degli spazi pubblici e delle aree dismesse attraverso opere di rigenerazione urbana eco-sostenibili a favore dell’ambiente e in linea con le politiche europee del Green Deal e del New Bauhaus.
Negli ultimi anni Varese, con i suoi interventi, ha fatto tesoro di questo approccio attraverso i progetti di recupero, quali ad esempio l’edificio storico dell’ex Caserma Garibaldi, che dopo anni si appresta a diventare un polo culturale, nonché il più significativo intervento municipale su un bene da rigenerare a scopo pubblico. La Caserma comprenderà la sede dell’Archivio del Moderno di Mendrisio, una biblioteca per bambini e ragazzi, spazi per la socialità giovanile e per eventi interattivi. Altri casi, come l’intervento all’ex Enel di viale Belforte, l’ex Fonderia Galante di via Bainsizza o l’ex segheria Fidanza in via Carcano, sono testimonianze di opere di rigenerazione urbana in grado di dare una connotazione totalmente nuova allo spazio edificato, passando attraverso la demolizione di aree industriali abbandonate da anni, per ricreare, senza consumare suolo libero, un nuovo spazio ai cittadini. Questi sono solo alcuni esempi del corposo lavoro messo in agenda e molto ci sarebbe ancora da fare.
Pensiamo alle tematiche legate al dissesto idrogeologico che colpisce il nostro comune, i comuni limitrofi e non solo; sappiamo che in Italia il 90% dei comuni italiani risulta essere a rischio di frane e inondazioni per un totale di 50.000 km2, a fronte di un patrimonio unico ed inestimabile da proteggere.
Concludendo questi ultimi temi, legati anch’essi alla conservazione e alla rigenerazione dell’ambiente, sono centrali nella programmazione pensata dalla Comunità Europea.
Maria Paola Cocchiere, consigliere comunale di Varese – Capogruppo Lista Civica Davide Galimberti
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