Si è subito gridato al delitto di lesa maestà allo spargersi della voce che le ultime due puntate di “Ulisse, il piacere della scoperta”, condotto da Alberto Angela il mercoledì in prima serata su Raiuno, non sarebbero andate in onda consequenzialmente a quelle finora trasmesse.
I maliziosi avevano notato che in questa serie primaverile gli ascolti del programma – giunto all’edizione del ventennale – non hanno arriso all’erede del grande Piero, probabilmente perché schiacciati tra due programmi diversi eppure molto popolari come la fiction “Buongiorno, mamma!” interpretata da Raoul Bova su Canale5 e “Chi l’ha visto”, condotto da Federica Sciarelli (in queste settimane in grande spolvero grazie all’eterno ritorno del caso della scomparsa della piccola Denise Pipitone).
La sospensione del programma di divulgazione storico/scientifica sembrava insomma una volgarissima bocciatura a causa degli scarsi ascolti, un trattamento non degno di un marchio come Ulisse, che da sempre è la foglia di fico griffata “servizio pubblico” dietro la quale Mamma Rai prova a nascondere le proprie innumerevoli, impudiche miserie da tv commerciale.
Senonché, il web si è sollevato, i social hanno cominciato a rilanciare all’impazzata hashtag suggestivi e patriottici come #iostoconalbertoangela (come se il blasonato rampollo avesse bisogno della solidarietà degli influencer); addirittura Valentino Nizzo, direttore del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, a Roma, si è spinto a vergare parole di fuoco sul suo profilo social, scomodando il Sommo: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e #AlbertoAngela”. Gli ha fatto eco Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che a mezzo Facebook ha commentato: “Sia ben chiaro. Io e il Mann siamo con lui. Sempre. Perché la cultura non è questione di share”.
Davanti a siffatto sgomento dei benpensanti, è stata quindi diffusa una provvidenziale nota chiarificatrice. O almeno, così doveva essere nelle intenzioni dei suoi estensori. Le ultime due puntate inedite della serie – una dedicata ai Santi d’Italia Francesco e Chiara, l’altra dedicata all’emergenza climatica – insieme con la replica di una terza, dedicata al Gattopardo, originariamente prevista per il 12 maggio e sostituita con una replica del Commissario Montalbano – sarebbero saltate, secondo tale nota aziendale, non per problemi di flop ma a causa del Covid, che avrebbe decimato la redazione del programma, causando così un incolmabile ritardo produttivo nella preparazione delle puntate inedite. Lo stesso direttore di rete Coletta accredita questa versione, addossando ogni responsabilità al virus, virus notoriamente cinico e baro.
Che dire? La scusa accampata è decisamente al passo con i tempi, ma il sospetto che la Rai sia rimasta delusa dagli ascolti non entusiasmanti (l’ultima puntata del programma non è nemmeno arrivata al 13% di share, le precedenti veleggiavano poco oltre il 14%) rimane.
Se sono lontani i tempi in cui Ulisse battendo le puntate del reality “Temptation Island” di Canale5 dava fiato a chi diceva che non fosse morta la speranza per l’encefalogramma dei telespettatori italiani, questa sospensione provvisoria della messa in onda lascia un certo retrogusto di bruciato… non fosse per il fatto che le rimanenti puntate – da quanto vociferano i beninformati – non saranno più trasmesse il mercoledì, ma il giovedì.
Insomma, dicono che gli ascolti non sono importanti, però poi cambiano il giorno di messa in onda, che è un po’ come dire: ‘va bene il servizio pubblico, ma non siamo mica fessi’…
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