L’idea nasce per caso, complice una lunga camminata in varie zone di Varese che mi ha portato anche a “scalare” il Colle Campigli. Prima delle ultime curve si passa sotto il basamento in pietra che a suo tempo sosteneva un pezzo del Kursaal andato distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (a occhio, vista la forma, era la parte circolare del complesso). Quindi ecco la prima riflessione: l’Hotel Palace e la sua appendice, dedicata alle attività ludiche, ai concerti, al relax, alla lettura, formavano un unicum di fascino e molto spettacolare. Sarebbe bello se il Kursaal, magari nelle dimensioni di un “mini-Kursaal” dalla forma circolare e dalla struttura semplice secondo linee che richiamino il liberty dell’epoca, però rivisitato in chiave moderna, rinascesse nel terzo millennio.
Lo spazio c’è, si tratterebbe solo di limitare l’impatto rispetto agli spazi verdi che oggi sostituiscono l’area della struttura andata distrutta. Di questa idea ne ho subito parlato all’ingegner Aceti, che si sta occupando di altri aspetti della rinascita della Varese di un tempo (frutto del lavoro dei suoi allievi del Politecnico, ad esempio, è la proposta-progetto per riaprire il Grand Hotel Campo dei Fiori, il gigante della montagna purtroppo da decenni addormentato e pure maltrattato): abbiamo convenuto di girarla all’attuale proprietà del Palace e dell’altro gioiello del Sommaruga, un gruppo del quale fa parte anche l’ex vicesindaco Mauro Morello.
Dato però che da cosa nasce cosa, ecco l’ “add on” che mi è immediatamente scattato: questa potrebbe essere l’occasione per ripristinare pure la terza funicolare di Varese, quella che portava al Colle Campigli e al Palace partendo dalla zona antistante l’ex Aermacchi. E quasi fosse una coincidenza del destino, proprio qualche giorno fa, mentre ero a Verona, mi sono imbattuto nella funicolare che dalle rive dell’Adige conduce al castello scaligero: opera su un percorso non lungo, praticamente analogo a quello che c’era all’epoca a Varese. Binario unico, una sola cabina che fa in continuazione su e giù: è giusto quello che servirebbe per portare la gente al colle, vuoi per l’hotel, vuoi per il ristorante Liberty (contiguo alla ex stazione di monte), vuoi per l’eventuale e futuro-mini Kursaal. “Tra l’altro – è il commento di Aceti – nel recupero dell’ex area Aermacchi è previsto un parcheggio che, in questo modo, sarebbe ancora di più utile e sfruttabile”. Quale lo slogan riassuntivo? Immaginando che prima o poi ripartirà, dopo quella già riattivata del Sacro Monte, la funicolare del Campo dei Fiori, la frase di riferimento diventa “non c’è il due senza il tre”.
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