È stato firmato e protocollato il documento, che di fatto dà il via alla procedura attesa da quattro mesi dai cittadini di Varese: il kit annuale per la raccolta differenziata sarà finalmente distribuito ai varesini. Acsm Agam Ambiente ha ricevuto l’incarico da Palazzo Estense, con la determinazione dirigenziale sottoscritta due giorni fa. Dunque ora si potrà passare alla fase pratica.
Riguardo la questione della vertenza in essere e di cui si attendono le decisioni del TAR tra Aspem e Igm Rifiuti Industriali & Tech Servizi di Siracusa, avevo scritto al Sindaco di Varese per esporgli le mie lamentazioni per il mancato coinvolgimento dei cittadini di Varese e per chiedergli copia dei documenti.
Ho ricevuto, nei termini di legge, una risposta del Comune dal seguente tenore: “Si risponde direttamente al mittente che la richiesta non può essere istruita adeguatamente dagli uffici in quanto mancante degli elementi essenziali per la risposta”.
Una volta ricevuta questa l’ho riscontrata subito specificando che, nella mia lettera erano citati e richiesti tutta una serie di documenti che il Comune di Varese ha fatto o ha ricevuto.
Il Comune dovrebbe essere a disposizione per soddisfare le ragioni degli istanti e non usare, in eccesso, il burocratese per allontanare i cittadini dal palazzo civico. Questa risposta, che penso sia stata scritta dal Segretario Generale del Comune, non mi concede alcuna possibilità di poter spiegare le mie ragioni se risultasse poco chiaro quanto da me significato. Nella normalità, in un rapporto tra pubblico e privato, dovrebbe esserci collaborazione come da sentenza della Corte costituzionale numero 131-2020. In base a quanto scrive, sembra che il Comune non voglia comprendere quanto ho significato e non voglia quindi trovare una modalità per rispondere esaurientemente alle mie domande, riguardanti la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, temi di grande rilevanza per i cittadini di Varese.
Ho ribadito la giustezza di quanto ho scritto nella mia lettera, e pertanto ho richiesto al Sindaco, che leggeva, per conoscenza, le mie ragioni e di rispondere esaurientemente alle mie domande.
In particolare ho segnalato che:
L’art 54 del D. L.vo n. 165/01 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, stabilisce che II Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico.
Inoltre, la finalità dell’accesso alle informazioni ambientali in base al Dlgs 19 agosto 2005, n. 195, (come pure dell’accesso civico generalizzato disciplinato dal Dlgs n. 33/2013), è quella di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali nella materia in questione, in un’ottica di massima trasparenza di quanto realizzato dall’autorità pubblica a difesa dell’ambiente; di tal che, il regime dell’accesso alle cosiddette «informazioni ambientali» è connotato da un regime di pubblicità tendenzialmente integrale, sia per ciò che concerne la legittimazione attiva, ampliando notevolmente il novero dei soggetti legittimati all’accesso in materia ambientale, sia per quello che riguarda il profilo oggettivo, prevedendosi un’area di accessibilità alle informazioni ambientali svincolata dai più restrittivi presupposti di cui agli articoli 22 e seguenti, legge 7 agosto 1990 n. 241. È quanto afferma il Tar Campania con la sentenza n. 2882 del 30 aprile 2018.
All’insegna di queste prescrizioni, ho invitato il Segretario Generale del Comune di Varese e il Sindaco, che leggeva in copia, a rivedere la sua decisione espressa per iscritto quale commento alla lettera inviata per posta certificata.
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