La Repubblica Francese ha bagnato il naso di tutti gli altri stati europei assumendo un’importante decisione per realizzare una vera e propria Transizione ecologica, che è anche il nome del Ministero francese che l’ha approvato e che si chiama, non a caso, esattamente Ministère de la Transition écologique.
Un intervento statale non consentirà, nelle aree urbane, di poter stipulare un contratto di affitto nelle abitazioni comprese nella classificazione energetica “F” e “G”, quindi le meno efficienti.
La disposizione, veramente rivoluzionaria, è limitata alle sole abitazioni destinate all’affitto nelle aree urbane.
La norma, di fatto, applica al mercato immobiliare lo stesso sistema dei divieti da anni in vigore per le automobili più inquinanti: come le auto più vecchie vengono progressivamente escluse dalla circolazione stradale, le case più energivore vengono progressivamente escluse dal mercato dell’affitto, salvo ovviamente che il proprietario non decida di intervenire con una riqualificazione edile-impiantistica che le renda efficienti oltre una certa soglia.
La norma, varata dal dicastero francese il 15 febbraio scorso, entra in vigore in più tappe: dal 1° gennaio 2023 non sarà più possibile stipulare contratti di affitto per le case che consumano oltre un certo limite. Ulteriori paletti saranno definiti con successivi decreti e abbinati alle scadenze già fissate al 2025 e al 2028. La prima scadenza riguarda le abitazioni che consumano più di 450kWh per mq all’anno (come a dire le auto con motore euro 0) che sono ultime nella classifica francese del rendimento energetico: classificate “F” e “G” su una scala da “A” a “G” in base alle regole di misurazione e diagnosi energetiche degli edifici fissate nel Dpe (Diagnostic de performances énergétiques). Un documento, quest’ultimo, di cui il governo francese ha anche annunciato la revisione che lo renderà più severo. «Il nuovo metodo di calcolo del rendimento energetico – spiega l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) in una nota destinata al sistema associativo – terrà conto delle caratteristiche dell’abitazione (anno di costruzione, isolamento, tipo di finestra, sistema di riscaldamento, ecc.). Inoltre, mentre fino ad ora solo il riscaldamento e l’acqua calda sono stati presi in considerazione, per il futuro lo sarà anche il consumo di energia per l’illuminazione. Il nuovo Dpe entrerà in vigore il 1° luglio 2021 per le abitazioni in affitto o in vendita». Tra le altre cose, a partire dal 1° gennaio 2022, sugli annunci immobiliari sarà obbligatorio riportare un indicatore relativo alla bolletta energetica dell’appartamento offerto in affitto o in vendita.
Le nuove regole su diagnosi e misurazione si incrociano appunto con il sistema che – a partire dalle case più energivore – costringerà gradualmente alla ristrutturazione delle abitazioni che si intendono mettere sul mercato dell’affitto.
Questa decisione francese nasce attraverso un’interazione tra il pubblico e il privato (soprattutto gli operatori economici del settore immobiliare).
Se verrà approvata una simile legge in Italia, potrebbe essere di fortissimo aiuto soprattutto nel nord assediato d’inverno dall’inquinamento da polveri sottili.
Ho scritto al Ministro alla Transizione Ecologica del Governo italiano per chiedergli proprio l’applicazione di una simile norma che è indifferibile per le ragioni che ho detto.
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