Il racconto del fico che germoglia insegna il discernimento. Il fico è una pianta che ancora prima di mettere le foglie e i fiori fa dei frutti, perché i suoi fiori sono i primi frutti; ed è il primo albero che in primavera fa già i fiori, anzi frutti e poi li fa per tutta la stagione! È interessante l’esordio del nostro brano: non è la parabola a insegnare – come sembra più logico – ma è dalla pianta del fico che si impara la parabola! Ci invita a pensare che viviamo immersi nelle parabole che la natura e la storia ci insegnano. Ci avverte che forse abbiamo un modo molto superficiale di vivere e di vedere. Ci annuncia una grande armonia e corrispondenza tra la creazione, la storia, la Parola e il Mistero di Dio!
Può essere una immagine splendida della presenza e della potenza del Vangelo nella nostra vita. Il Vangelo annuncia come già presente quello che ancora non sembra di vedere e di vivere. E ci invita a vivere secondo quella Parola che può sembrare non ancora presente nel mondo e nella storia. Purtroppo molte volte abbiamo ridotto il Vangelo a quello che è razionalmente vero e giusto! Non dobbiamo invece perdere la sorpresa, la meraviglia, la gratuità della vita nuova secondo il Vangelo che Dio ci dona nella Persona e nella Parola di Gesù!
In questo modo possiamo ora chiederci che cosa sono “tutte queste cose”! Sono quelle che Gesù ci ha annunciate. Sono quelle che per noi non sarebbero “un annuncio”, se Egli non ci mostrasse il “se-greto” che contengono e offrono. Possono essere un fatto della natura come in questa parabola del fico. Possono essere vicende della vita che portano in sé un significato profondo e nuovo che, da sola, la nostra ragione e la nostra esperienza non saprebbero cogliere. L’ultimo versetto sembra voglia anche regalarci il significato “globale” delle parabole, che Gesù esprime dicendo: “Sappiate che Egli è vicino, è alle porte”! Non è più assente e lontano: è vicino! E noi siamo chiamati a vivere già ora quella presenza vicina!
La vita cristiana è annuncio della vita nuova, che può sembrare molto lontana e contraddetta dalla realtà in cui siamo. Ma se questa stessa realtà la guardiamo e la viviamo secondo l’annuncio evangelico, ci svela e ci dona lo splendore della vita divina che ci viene donata. E questo anche quando la “parabola della vita” si presenta in modi che razionalmente potrebbero sembrare contrari! I mali della storia non sono luogo di sconfitta, ma di crescita; sono provocazioni all’amore. Solo così il male si interrompe, finisce la storia negativa e inizia l’uomo nuovo.
You must be logged in to post a comment Login