Anche in questo tempo segnato dalla pandemia, così difficile per la nostra società ed in particolare per una residenza sanitaria assistenziale per anziani come la Fondazione Molina, non sono mancate esperienze significative di fratellanza e segni di speranza. In questi ultimi mesi uno dei momenti più significativi della settimana è stata per me la partecipazione alla Santa Messa domenicale, celebrata da Don Ernesto Mandelli nella Chiesa del Molina, con ospiti ed operatori collegati attraverso il sistema di filodiffusione; oltre a Don Ernesto, sempre presente, il fedele sacrestano Antonio, volontario di lungo corso della Fondazione.
Quante volte durante la celebrazione ho affidato al Signore il Molina con tutti coloro che vi risiedono e coloro che vi prestano la loro opera; quante volte mi sono sorpreso a pensare che il Signore non lo avrebbe mai abbandonato e che servire il Molina vuol dire collaborare con la Sua opera.
Un segno evidente della benevolenza del Signore è stato per noi l’arrivo di tre religiose della Congregazione Serve di Maria Addolorata, che da metà gennaio di quest’anno risiedono al Molina e che sono entrate così a far parte della grande famiglia. Il loro arrivo, propiziato dall’interessamento del Vescovo Ausiliare Monsignor Giuseppe Vegezzi e del Prevosto Monsignor Luigi Panighetti, ha realizzato un sogno che avevamo cullato Don Ernesto, Vanni Belli, Fernando Fasolo ed io: “come sarebbe bello che al Molina tornassero le suore !”.
Il desiderio si è avverato, sono arrivate suor Stella, suor Rosy e suor Maria Premca.
Suor Stella è la superiora, donna dallo sguardo sereno e profondo, in Italia dal 2009; prima di venire al Molina suor Stella ha prestato servizio presso la RSA Fondazione Bernacchi di Gavirate, dove in tanti la ricordano con grande affetto. Suor Rosy invece è giunta in Italia nel 2016 ed ha vissuto per quattro anni a Prospiano, presso la Fondazione Raimondi, in precedenza in India aveva esercitato la sua professione di infermiera. Suor Maria Premca ê la più giovane, anche lei come Suor Rosy di etnia tamil, in Italia dal giugno 2019; per venire al Molina ha lasciato la RSA San Giuseppe di Dalmine.
Tutte e tre raccontano di aver pensato alla vocazione religiosa già durante l’infanzia e di essersi sentite attratte da Gesù e da Maria.
Certamente per loro lasciare l’India ha rappresentato un sacrifico, che hanno però affrontato con animo lieto, così come la luce del loro sguardo testimonia.
Stella, Rosy e Maria Premca hanno lasciato la loro terra per venire ad abitare in mezzo a noi, proprio come Colui del quale la loro presenza è segno.
You must be logged in to post a comment Login