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Opinioni

TRUMP/2 INGANNO

ROBI RONZA - 15/01/2021

assaltoNon è stato un assalto al Palazzo d’Inverno e nemmeno una presa della Bastiglia: è questa l’unica seria conclusione cui si può arrivare esaminando attentamente la immagini fotografiche e soprattutto le riprese audiovisive (per lo più via smartphone) di cui si dispone riguardo all’irruzione dello scorso 6 gennaio di manifestanti filo-Trump nel Campidoglio di Washington.

Dall’esame della documentazione visiva dell’evento risulta evidente che non si è trattato di un’operazione insurrezionale militarmente organizzata; e nemmeno di una manifestazione di protesta pianificata. In tutte le immagini e video-riprese disponibili i manifestanti penetrati nell’edificio sede del Senato hanno l’aria di essere rimasti essi medesimi sorpresi da quanto sono riusciti a fare, e anche abbastanza disorientati. Nessuno li guida: è evidente che non si tratta di un’occupazione organizzata in base a un piano preciso. I manifestanti si aggirano per le sale e per i corridoi senza bene sapere che fare, e non hanno con sé nemmeno i rituali aerografi con cui scarabocchiare muri e tavoli. Nessuno li guida. Causano qualche danno e disordine negli uffici ma non procedono a distruzioni sistematiche dell’arredo. Alcuni più intraprendenti si siedono sulle più importanti poltrone, simbolo del potere, e si scattano l’un l’altro foto-souvenir. Infine, come si sa, dopo circa un’ora lasciano spontaneamente il palazzo.

Vogliamo immaginarci che cosa avrebbero fatto dei Black Bloc europei in un’analoga circostanza? Beninteso, tutto ciò non significa che quella breve occupazione non sia stato un atto violento, tanto è vero che è costato la vita a cinque persone, due agenti di polizia e tre manifestanti. E nemmeno che sia stato qualcosa di giustificabile. In ogni caso prima di giudicare un evento è però doveroso farne una descrizione obiettiva e darne un’eco proporzionata all’importanza. Vale perciò la pena di procedere a qualche salutare confronto fra le descrizioni sdegnate e l’enorme eco che è stata data a questa sciocchezza di estrema destra da un lato, e dall’altro le descrizioni comprensive e la poca eco data a recenti sciocchezze di estrema sinistra come le spruzzature di vernice se non l’abbattimento di statue di Cristoforo Colombo da parte di gente che senza i suoi viaggi di scoperta non vivrebbe nemmeno dove vive e non avrebbe nemmeno la nazionalità che ha.

È evidente che siamo di fronte a una grossa crisi della democrazia americana, ma non è applicando vecchi schemi interpretativi di sapore giacobino che si può tentare di capirla e quindi di contribuire a risolverla. Secondo un cupo equivoco — che nelle sue forme più estreme inizia con Robespierre ma poi continua fino a Lenin, a Hitler e a Pol Pot — siamo ancora alla ricerca del Nemico Pubblico n.1, che questa volta sarebbe Trump, eliminando il quale ogni cosa andrebbe a posto. Come si fa a cadere ancora questa trappola dopo tutti i danni che ha già fatto da tre secoli a questa parte?

www.robironza.wordpress.com

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