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Politica

OPACITÀ

ROBERTO CECCHI - 08/01/2021

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, con la ministra Teresa Bellanova (Ansa)

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, con la ministra Teresa Bellanova (Ansa)

È un po’ come se un chirurgo, mentre è in sala operatoria per una delicata operazione a cuore aperto, fosse chiamato dalla caposala per partecipare a una riunione sindacale urgente, da fare immediatamente, per discutere dell’acquisto, che so, di grembiuli in lattice (non so se esistano davvero), lasciando perdere tutto il resto. Ferri e paziente. Magari, alla fine, chissà, ne verrà fuori il miglior acquisto del secolo, ma non finirà allo stesso modo per il paziente, che difficilmente ne tirerà fuori le gambe.

È un po’ quel che sta accadendo in questo momento al Paese, visto che nel bel mezzo di una pandemia, che da un anno ormai non ci dà respiro, veniamo trascinati a discutere di una crisi di governo e di elezioni anticipate, di rimpasto. Cioè, mentre si sta cercando di uscire da un tunnel che ha fatto più morti della guerra, dovremmo discutere di partiti, incarichi, presidenze, ministri. Proprio in questo momento? E perché? Semplicemente perché una parte della maggioranza non condivide il progetto che è stato approntato dal governo per i fondi europei (i famosi 209 MLD di Euro); inoltre, si vorrebbe che il presidente del consiglio non tenesse per sé la delega sui servizi segreti, ma l’attribuisse a qualcun altro.

Tutto qui? Per questo, semplicemente per questo, dovremmo sobbarcarci una crisi, mentre siamo in piena agonia, chiusi in casa da mesi? Per questo, dovremmo darci la purga delle tribune politiche, delle dichiarazioni di principio, degli sproloqui senza capo né coda, come se non bastassero quelli che già ci sorbiamo tutti i giorni nei talk show? Insomma, mentre ancora non si vede la luce, neanche adesso che abbiamo ricevuto in mano le dosi di vaccino, perché certi assessori invece di pensare alle siringhe, si occupano delle ferie dei propri dipendenti, dovremmo sentire le solite litanie sulle squadre di governo, sulle deleghe eccetera. Francamente non ha senso. E lo scenario in cui tutto questo avviene è uno scenario opaco, perché non si butta all’aria il Paese, in un momento come questo, per questioni del genere. Tantopiù che l’innesco di questa ennesima crisi nasce da un partitino che non ha un seguito, Iv, ma solo una gran forza “contrattuale”, perché possiede un pacchetto di voti il cui numero fa la maggioranza parlamentare. Fa parte, si dirà, della logica della politica, del dare e dell’avere. Ma se questi baratti non sono sopportabili neanche in tempi di normalità, diventano inaccettabili in tempi come questi, quando tutti dovremmo essere impegnati, pancia a terra, a rimettere in sesto il paese e non ad assistere a giochini di palazzo. E quello che sconcerta ancora di più sono i modi. Gli ultimatum, il prendere o lasciare.

Ma come fa un partitino dell’1-2% ad agire con tanta spregiudicatezza? A occhio, viene da dire che non agisce da solo e che ha delle sponde sicure su cui contare, che però non si vedono. E allora, se così fosse, andrebbe fatta chiarezza, bisognerebbe dire subito qual è la parte più rappresentativa del Paese che vuole un cambio di registro come quello che si sta prefigurando. Perché non se ne parla? Perché non si mettono le carte in tavole? Perché non si rende visibile chi, ancora una volta, vorrebbe andare alla guida del paese senza passare prima per una tornata elettorale? Dunque, ancora qualcosa di opaco in questa vicenda, che non può essere lasciata passare sotto silenzio. Perché poi, al di là delle urla, delle novità mirabolanti cui si vorrebbe ricorrere, non si sa nulla. Non si conoscono i progetti alternativi che si vorrebbero perseguire una volta tolto di mezzo l’attuale governo. Non si sa nulla dei soggetti attuatori. Non si sa nulla di nulla. Solo fuffa, buttata in faccia alla gente, con la solita frase rassicurante “state sereni”, non succede nulla “nessuno vuole le elezioni”. Al di là delle sottili disquisizioni di tattica politica che si sentono fare – solo retorica – tutto questo rende l’aria irrespirabile e la vicenda, nel suo complesso, ha un sapore inquietante. Meno male che abbiamo le mascherine, forse serviranno anche per tutto questo tanfo. Usa e getta?

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