Come il 2020 è stato l’anno della pandemia causata dal virus Covid 19, che ha portato dolore e lutti in tutto il mondo, pesantemente condizionato la vita dei singoli, delle famiglie e delle comunità e prodotto danni gravi all’economia, così il 2021 appena iniziato si profila come l’anno del riscatto, che sarà reso possibile da una campagna di vaccinazione di massa di proporzioni inedite.
In Europa ed in Italia la campagna di vaccinazione anti-Covid ha avuto inizio nell’ultimo scorcio del 2020, domenica 27 dicembre. Nella mia doppia veste di medico pensionato che presta attualmente servizio in un reparto Covid (e quindi in età considerata più a rischio per le possibili conseguenze di una eventuale infezione) e di Presidente della Fondazione Molina (e quindi in rappresentanza del mondo delle RSA), ho avuto il privilegio di partecipare al Vax day del 27 dicembre e di ricevere la prima dose di vaccino Pfeizer Biontech; la seconda è prevista per il 18 gennaio.
Sono un medico di lungo corso, laureatosi nel lontano 1980 presso l’Università degli Studi di Milano, che da tanti anni utilizza nell’esercizio della propria professione il grande patrimonio di conoscenze, farmaci e strumentazione biomedica, che il progresso scientifico e tecnologico mi hanno messo progressivamente a disposizione; ho sempre guardato quindi con attenzione e gratitudine a questa grande comunità senza frontiere che è la comunità scientifica, ma devo riconoscere che l’impresa che è stata realizzata nel corso del 2020 dalla scienza e dall’industria farmaceutica per lo sviluppo dei diversi vaccini anti Covid è stata grandiosa.
Abbiamo anche la fortuna di vivere in un paese dell’Unione Europea, dove chi ci governa (Commissione Europea e Governi Nazionali) ha deciso di puntare su una campagna di vaccinazione che garantisca a tutti i cittadini, in tempi contenuti ed in forma universalistica, la possibilità di essere vaccinati, secondo priorità indicate dal consenso degli esperti sia a livello europeo che nazionale e fatte proprie dai nostri governanti: prima di tutto gli operatori sanitari e gli ospiti delle residenze per anziani, poi le altre categorie più a rischio e quindi tutta la popolazione.
In questa nuova fase ormai avviata sarà fondamentale la collaborazione di tutti, fondata su solidi argomenti, lasciando da parte pregiudizi e sospetti infondati.
Per esprimere la mia gratitudine e dare il mio contributo a questa grande impresa che l’umanità intera sta per intraprendere, ho voluto raccontare in un video-intervista la mia esperienza di vaccinato anti-Covid. Buona visione.
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