Difficile valutare la posizione dello sport varesino, anche tornando con la memoria al passato.
La valutazione non è parziale ma generale. È compito terribilmente arduo trovare qualcosa di non disastrato, pur volendo con buona volontà volgere lo sguardo su tutti i “nostri” impegni sportivi.
Veramente si fatica a trovare qualcosa di positivo nella situazione attuale rispetto a quello che si sono verificate negli anni. E non c’è pausa che possa servire. Se per combinazione qualche piccola fiammella pretende di farsi posto, viene subito soffocata da un freddo gelido e tutto meno che utile.
Fosse almeno possibile tuffarsi in un isolato bagno di belle cose anche temporaneamente, o anche in un’isola resistente ai colpi avversari: si potrebbe sperare un po’ di più e affrontare il futuro con maggiore speranza.
Niente di tutto questo. Persiste una nebbia di un peso che quella di Milano nei tempi andati era piccola cosa rispetto quello del nebbione che grava sullo sport varesino in questo periodo. È quasi un peccato insistere sulla cosa, ma peccato o meno non si riesce a trovare uno sbocco che consenta anche solo parzialmente di vedere una ipotesi di sole. Non è che poi si possa prendere come responsabile il virus: la situazione in ogni campo sportivo è creata dalla assenza di impianti di qualsiasi genere.
Negli anni tanto “dolore” non è facile ricordalo. Qualche via di uscita bene o male si è sempre potuta trovare, se non con esultanza, almeno con leggero piacere. E il termine leggero piacere sarebbe già discretamente abbondante.
Non si vuole sottolineare le situazioni luttuose, ma se altro non si è in grado di fare non resta che confermare il disastro.
In effetti, nel bene o nel male, qualcosa di capace a dare un po’ di calore in casa nostra la si è sempre avuta, ma oggi come oggi non c’è niente che sia all’altezza di far nascere un sorriso sulle labbra.
È quasi antipatico insistere su questa situazione, ma è l’unica che si può constatare.
Non costa niente sperare, ma oggi la scena se la prende – in tutto e per tutto – quello di cui ho appena parlato.
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