Un campo, per nascondere un tesoro, non ha bisogno di avere valore in sé. Deve solo essere di terra, atto ad essere scavato, non dev’essere forte come la roccia, né troppo coperto da alberi, da case o da nobili monumenti. Deve solo essere humus, umile terra. Il vero problema dell’umanità è che troppi si accontentano dei tesori che producono o costruiscono loro alla superficie del campo. Per il mondo, il tesoro è alla superficie, anzi: è la superficie stessa, la larghezza, la quantità di terra che si possiede.
Il problema dell’uomo – oggi più che mai – è che non cerca il tesoro nella profondità della sua esperienza umana, nell’intimo del suo cuore. “Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?“. A che serve all’uomo guadagnare spazi sempre più grandi di possesso e di potere, di piacere e di vanità, se per questo non scava profondamente al centro della sua vita per trovare il tesoro di Dio, il tesoro che è Dio?
Gesù ci fa capire che guadagnare Dio è lo stesso che guadagnare la propria vita, perché la vita dell’uomo, la vita piena ed eterna è l’incontro con Dio: “La gloria di Dio è l’uomo vivente […] ma la vita dell’uomo è la visione di Dio” (Sant’Ireneo). Il grande tesoro che in Cristo è nascosto nel campo del mondo umano è l’incontro con Dio, il Volto di Dio da incontrare, la Parola di Dio da ascoltare, il Cuore di Dio da amare.
E non ci può essere amore più grande per l’umanità che quello di annunciare a tutti questo tesoro da scoprire nel campo della nostra vita. «Non c’è amore più grande per l’umanità che quello di aiutarci a cercare e trovare il tesoro nascosto nella nostra vita, nella realtà che viviamo, anche e soprattutto quando la realtà sembra brutta, faticosa, ostile. Questa è la grande ed essenziale vocazione di ogni comunità cristiana» (P. Mauro Giuseppe Lepori).
“La grazia a buon mercato è grazia senza sequela, senza croce, senza Gesù Cristo vivo, incarnato. Grazia a caro prezzo è il tesoro nascosto nel campo, per amore del quale l’uomo va e vende con gioia tutto ciò che aveva; la signoria regale di Cristo, per amore del quale l’uomo strappa da sé l’occhio che lo scandalizza; la chiamata di Gesù Cristo, per cui il discepolo abbandona le reti e si pone alla sua sequela. Grazia a caro prezzo è il vangelo, che si deve sempre di nuovo cercare, il dono per cui si deve sempre di nuovo pregare, la porta a cui si deve sempre di nuovo bussare. È grazia soprattutto perché Dio non ha ritenuto troppo elevato il prezzo di suo Figlio per la nostra vita, ma lo ha dato per noi. Grazia a caro prezzo è l’incarnazione di Dio”. (Dietrich Bonhoeffer)
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