Vale la pena, restrizioni permettendo, di fare una visita alla mostra ‘Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin compagni di vita’ aperta al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona sino al 10 Gennaio 202. Curata da Mara Folini, direttrice del Museo d’Arte, presenta di oltre 100 opere, ordinate cronologicamente, dei due artisti russi e del figlio di lui, Andreas Jawlensky. Il percorso espositivo si snoda lungo otto sale, ciascuna dipinta con colori diversi secondo il credo dei due artisti per i quali ogni colore ha un valore simbolico e spirituale specifico, e racconta l’evoluzione espressiva e il sodalizio umano dei due artisti nel periodo dal 1892 al 1921. La coppia elabora uno stile rivoluzionario legato al ‘milieu’ culturale del primo Novecento e alle personali vicende di vita, che vuole non tanto rappresentazioni realistiche quanto immagini simboliche espressive del sentire umano.
Marianne Werefkin è un’aristocratica russa, pittrice virtuosa come la madre da cui ha ereditato passione e talento, fortemente critica nei confronti dell’alta società di San Pietroburgo cui appartiene. Nel 1892 conosce e diviene compagna di vita di Alexej Jawlensky. La passione la travolge al punto tale che insieme a lui lascia la Russia per trasferirsi a Monaco di Baviera, a Schwabing, il quartiere degli artisti, cui apre il salotto di casa; assidua è la frequentazione di Edvard Munch, Wassily Kandinsky, Paul Klee; sono di quegli anni la fondazione della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco nel 1909, e del Blaue Reiter poi. Per lui si ritrae pian piano dalla produzione, quasi succube dell’idea che solo la ‘parte maschile’ possa portare avanti quella trasformazione nell’espressione artistica che le impelleva dentro. Allo scoppio della guerra mondiale sbarcano ad Ascona, cittadina che ospitava artisti e scrittori in ritiro nella neutrale Svizzera e che diviene per Werefkin ‘domus et vita’. Fu qui attivissima in ambito culturale, fondò il gruppo Grosser Baer e partecipò alla fondazione del Museo Comunale nel 1922.
Lei è passionale, trasgressiva, capace di sentimenti intensi ed estremi; non condivide la concezione tradizionale dell’arte che poggia sulla volontà di riprodurre la realtà: l’espressione artistica non deve avvalersi della ‘visione’ ma del ‘sentire interiore’; l’artista comunica non ciò che vede ma i sentimenti che ciò che vede suscitano nel suo intimo. Non ‘copie del reale’ ma ‘creazioni’ sono i risultati del suo modus operandi. Nello stesso momento, però, Marianne svela un aspetto umano fragile, incompiuto secondo il pensare femminista odierno: ritiene che tale modus operandi sia appannaggio maschile e sprona Alexej onde porti avanti questo sentire così innovativo, questa nuova visione dell’arte. Senza dubbio Werefkin subisce il fascino e l’invadente peso di Alexej nella sua vita e nella sua produzione sino a teorizzare appunto che la ‘ricerca del nuovo’ fosse ‘prerogativa maschile’ perciò, dopo aver smesso di dipingere diventa l’ombra di Jawlensky, si elegge a sua ‘musa’ anfitrione, mecenate, si annulla totalmente perché emerga la parte maschile della coppia. La mente e il braccio. Se Jawlensky e Werefkin sono punti di riferimento per comprendere lo sviluppo dell’arte astratta, che declinano in modo personale, la Werefkin pare avere maggior peso nell’aspetto teorizzante della coppia, pur essendo entrambe artisti determinanti. Il volontario esilio dalle tele fu interrotto solo dal guastarsi del rapporto tra i due, dalla scelta di Jawlensky di perseguire una nuova strada artistica, dalla nuova indipendenza di Marianne frutto di una sofferta presa di coscienza ‘Chi eri dunque? Un’apparenza che ho adornato di penne di pavone’ scrive di Alexej.
Il Museo di Ascona propone oltre 100 opere: quelle esposte nella prima sala appartengono all’iniziale, breve periodo realista, e mostrano la differente abilità tecnica: Werefkin talentuosa padrona dei mezzi espressivi e Jawlensk, quasi un principiante fresco di accademia.
Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin, compagni di vita Ascona – Museo Comunale d’Arte Moderna via Borgo 34 20 Settembre 2020 – 10 Gennaio 2021 E-Mail info: museo@ascona.ch
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