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In Confidenza

QUEL LIEVITO

Don ERMINIO VILLA - 04/12/2020

lievitoRaccontando le parabole, Gesù rivela, con dei paragoni, il mistero del Regno di Dio, presente in mezzo a noi. L’immagine del lievito, così vicina alla vita quotidiana (se ne faceva uso per fare il pane, come succede ancora oggi), serve come termine di paragone. Considerando il lavoro di tante donne di casa, si valorizza un gesto affatto banale, bensì fondamentale: un pochino di lievito (ingrediente molto comune nelle cucine palestinesi), mescolato con tre misure di farina, fa fermentare il tutto! Qualcuno dice che corrisponde a una cinquantina di chili, con cui si potevano sfamare circa 100-150 persone. È evidente l’esagerazione, che però sta ad indicare la superiorità della potenza di Dio, che usa dei nostri limitati mezzi umani per fare davvero grandi cose!

Badiamo anche a qualche particolare: anzitutto il lievito è segreto: infatti dal momento che è ‘nascosto’ (mescolato) non è più visibile. Fuor di metafora, potremmo dire che il regno dei cieli non attira l’interesse della massa: non è evidente, infatti non è sulle prime pagine o tra le notizie fornite da radio e televisioni. La Parola di Dio opera in modo segreto, riservato, per la potenza dello Il primo cambiamento è interiore Spirito Santo, che tocca la parte interiore e parla al cuore di ogni persona. Forse non abbiamo mai considerato l’esito: ciò che cresce non è il lievito, ma la pasta. Perché le cose vadano a buon fine il lievito ‘deve’ mescolarsi con la massa pura della farina, perché solo così fermenterà ‘tutta’ la pasta. Il valore del lievito è il suo ‘scomparire’ perché ‘vengano fuori’ tutte le potenzialità del cibo.

Con questo ed altri racconti relativi alla vita Gesù aiutava le persone a scoprire ‘le cose di Dio’ nella propria vita. Se non altro faceva percepire che lo straordinario di Dio si nasconde nelle cose ordinarie e comuni della vita di ogni giorno. E tutti potevano capire le cose importanti della vita. Nelle parabole c’era (e c’è) la chiave per incontrare e interpretare giustamente i segni di Dio. Dunque il regno dei cieli è presente nel mondo come un fermento che lo trasforma dal di dentro. Si inserirà nella storia quasi inavvertitamente, ma si affermerà ugualmente.

Il messaggio è certamente di grande consolazione e di conforto per quanti non riuscivano a vedere nell’opera di Gesù la realizzazione delle grandi attese messianiche. È evidente il richiamo alla paradossalità dell’agire di Dio. La piccolezza e la debolezza del seme e del lievito non pregiudicano la riuscita futura, ma anzi sono le condizioni necessarie. Bisogna, di conseguenza, che i credenti abbandonino i loro appoggi terreni; diventino poveri, umili, deboli per far sì che la Chiesa acquisti i caratteri voluti dal suo fondatore.

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