Perché tutti gli interessati potessero interloquire con l’ex assessore alla cultura del Comune di Varese, egli stesso aveva convocato presso la sua sede, tutti coloro che, singoli o associati, avevano fatto delle istanze riguardo il programma da lui presentato.
Molte erano state le proposte fatte. Poche di queste, poi, sono state effettivamente realizzate perché non giudicate coerenti con quello che il Comune aveva programmato di poter fare.
Allo scopo di far ripartire la città dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ho, quindi, chiesto al Comune di Varese di realizzare un progetto innovativo che potesse coinvolgere tutti i cittadini e i quartieri della Città. Per farlo ho chiesto al Comune di Varese di investire somme per aiutare a sviluppare progetti di innovazione sociale capaci di rispondere alle sfide inedite che aspettano ora la città. Non ritengo, però, che debba esserci una progettualità dall’alto, voglio invece che il nostro comune capoluogo abbia ad emulare quello di Milano che è giunto ad inaugurare la seconda edizione del Crowdfunding civico, l’iniziativa del Comune di Milano per sostenere le associazioni, le cooperative e le imprese sociali che vogliano lanciare una raccolta fondi online per sviluppare nuovi servizi o ripensare i propri spazi.
Il Crowdfunding Civico del Comune di Milano è un’iniziativa dell’assessorato al Lavoro e Attività produttive, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del PON Città Metropolitane 2014-2020 e realizzato in collaborazione con Produzioni dal Basso e Ginger Crowdfunding, mentre Art direction e comunicazione sono a cura di Super – Scuola Superiore d’Arte Applicata.
Attualmente, sulla piattaforma usata dal Comune di Milano, è possibile sostenere 7 progetti dei 20 selezionati dal bando lanciato lo scorso giugno dal Comune; la raccolta fondi per gli altri 13 partirà invece tra gennaio e febbraio 2021.
Con il Crowdfunding Civico il Comune di Varese potrebbe offrire alle organizzazioni non profit della città un’opportunità unica, mettendo a disposizione nuove risorse finanziarie e aiutandole ad acquisire le competenze necessarie per sviluppare una campagna di successo. Le associazioni, le imprese sociali e le cooperative con sede a Varese potrebbero partecipare a un bando presentando un progetto di innovazione sociale da finanziare tramite una campagna di crowdfunding con un obiettivo massimo da stabilirsi.
I progetti selezionati potrebbero essere pubblicati su una piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation, e quando avranno raccolto il 40% dei fondi richiesti riceveranno un contributo a fondo perduto da parte del Comune di Varese pari al restante 60%, fino a un massimo da decidersi. Per aiutare i partecipanti a sviluppare delle campagne di raccolta fondi efficaci e capaci di coinvolgere la comunità, il Comune dovrebbe inoltre, come già ha fatto Milano, offrire l’opportunità di iscriversi a un corso gratuito di formazione al crowdfunding. Le realtà selezionate dovrebbero comunque, inoltre, essere assistite in ogni fase della raccolta fondi da un Campaign Manager della società che il Comune di Varese sceglierà, che curerà anche l’attività formativa. Quella lanciata dal Comune di Milano si presenta come un’operazione di partecipazione collettiva senza precedenti, volta a coinvolgere tutta la cittadinanza per finanziare insieme soluzioni utili per rispondere alle nuove esigenze della città. Una campagna di crowdfunding è infatti non solo un’occasione per raccogliere fondi ma anche l’opportunità per diffondere nuove idee, comunicare in modo innovativo e sostenere un progetto nel modo più concreto che ci sia: tramite una donazione. Con Crowdfunding Civico il Comune di Varese è chiamato a sostenere i progetti di innovazione sociale che proprio grazie alla raccolta fondi dimostreranno la loro importanza per il tessuto cittadino, moltiplicando il valore delle donazioni raccolte dalla comunità attraverso il cofinanziamento.
Tutti i progetti degli interessati, fino ad ora non tenuti in conto, potrebbero così trovare effettiva realizzazione. Se questi sapranno esprimere una esigenza degli abitanti di un quartiere periferico, questi stessi potrebbero permetterne la loro concretizzazione.
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