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Libri

LA GIOIA DI DONARE

ANTONIO MAGATTI - 04/12/2020

copertinaCon tempismo perfetto visto il momento di grande difficoltà nel quale si trova il settore della cultura e del sociale a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, Franco Angeli pubblica il manuale “La relazione generosa” di Elisa Bortoluzzi Dubach e Chiara Tinonin, un vademecum operativo per gestire il rapporto con le fondazioni grant-giving impegnate nel sostegno dell’intervento di soggetti no-profit.

Il mondo della filantropia e del mecenatismo è una risorsa sottostimata, quando non sconosciuta, da organizzazioni e individui che si dedicano ad attività che, pur avendo un impatto tangibile e spesso misurabile sul benessere della società, non sono in grado di ricavarne risorse sufficienti a garantire la propria esistenza.

Alimentato dalla disponibilità dei soggetti che scelgono di ritornare alla collettività la ricchezza che hanno accumulato nella loro attività imprenditoriale, nel tempo il mondo delle fondazioni si è trasformato, abbandonando una pratica di benevola elargizione di denaro, per abbracciare un approccio sistemico – cioè che valuta il risultato della propria azione in termini complessivi e a lungo termine, facendo propria la logica gestionale mutuata dalla cultura manageriale dalla quale provengono la più parte dei benefattori.

Questo mutamento di natura dell’azione filantropica richiede un adattamento complementare da parte dei soggetti desideranti, per i quali è d’obbligo imparare a comprendere e parlare la lingua dei loro facoltosi interlocutori pena, in caso contrario, la perdita di questa coerente, duratura e ricca opportunità di finanziare la propria esistenza.

Ugualmente, i mecenati/filantropi hanno la necessità di acquisire una profonda coscienza – potremmo dire: auto-coscienza – del significato e dell’impatto della “potenza di fuoco” che essi sono in grado di esprimere, gestendo con lungimirante, solida oculatezza la relazione con il desiderante la quale, essendo basata precipuamente sulla qualità dei loro rapporti personali, non solo è per sua natura fortemente asimmetrica – l’uno ha i mezzi per attuare i sogni dell’altro –, ma corre il rischio di essere squilibrata dalla passionalità e dalla capacità seduttiva di entrambe le parti.

A questa relazione binaria si aggiunge il peso il corpo sociale nel ruolo del convitato di pietra, muto ma presente sul piano operativo, stabilendo le regole entro le quali il processo filantropico si svolge, e su quello politico, livello nel quale si definisce tanto la percezione collettiva del ruolo del mecenate/filantropo, quanto si gode o si trae vantaggio del risultato della relazione tra le parti.

All’interno dell’area inscritta nel triangolo che ha ai vertici questi tre elementi (finanziatori, beneficati, percettori finali; concretamente, ad esempio: mecenate, orchestra, pubblico; filantropo, ospedale, malati) si colloca il discorso elaborato da Bortoluzzi Dubach e Tinonin nel loro lavoro.

Questo si presenta come uno strumento che offre ai soggetti coinvolti un comprensivo percorso di conoscenza, consapevolezza e apprendimento, argomentato con logica ferrea e metodologia didattica teutonico-anglosassone.

Nel capitolo finale, che gode di uno statuto a sé, le due autrici sintetizzano il nocciolo teorico del loro approccio alla ‘relazione generosa’, analizzando il ‘dover essere’ della filantropia presente e futura. In questo breve ma denso contributo basato sulla riflessione conseguente alla loro pluridecennale esperienza empirica, Bortoluzzi Dubach e Tinonin danno un contributo inedito allo sviluppo delle argomentazioni che Pier Mario Vello, il padre italiano della teorizzazione filosofica della filantropia, aveva codificato nei suoi scritti. Il suo pensiero riguardo alla generosità collettiva, integrato con gli sviluppi nati in seguito alle innovazioni che la pratica filantropica ha vissuto dopo la sua prematura scomparsa, e combinato con le ricerche delle neuroscienze, alle quali è dedicata la postfazione, trova in “La relazione generosa” un ampliamento verso la dimensione individuale, integrando nel concetto di benessere sociale generato dall’altruismo filantropico, quello di felicità individuale alimentata dalla gioia del donare.

 Elisa Bortoluzzi Dubach, Chiara Tinonin
La relazione generosa
Franco Angeli
185 p.
€ 23,00
 
La produzione del libro è stata interamente finanziata da donazioni elargite da fondazioni. Le autrici hanno scelto di donare i proventi della vendita a l’ Orchestra Senzaspine di Bologna e al Fondo di solidarietà per gli studenti del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano.

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