La rubrica INSIEME, trasmessa da RMF lo scorso mercoledì 18, ha presentato l’importanza delle scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana nell’ambito della città di Varese. Si tratta di un contributo rilevante sul piano qualitativo e quantitativo, essendo ben sedici a fronte di quattro comunali e di sei statali. Vogliamo con questa testimonianza sottolineare che la modalità di gestione sussidiaria che le caratterizza non è solo un importante retaggio della stagione sociale del Movimento Cattolico del secolo scorso, ma può diventare un modello attuale e vincente, sia per superare difficoltà contingenti di un Comune, sia per creare nuove istituzioni efficienti gestionalmente e capaci di coinvolgere le famiglie in contesti di nuova urbanizzazione.(R)
Per comprendere la nascita della Fondazione Scuola dell’infanzia Aquilone, occorre tornare indietro nel tempo ai primi anni dopo il 2010.
Dal punto di vista meramente economico l’allora scuola comunale l’Aquilone, stava sostenendo costi di gestione che non erano più sopportabili dall’amministrazione locale, la struttura necessitava di opere di manutenzione importanti, il personale educativo e ausiliario, veniva assunto in merito a graduatorie di anno in anno, sino al giugno dell’anno successivo, e pur privilegiando il corpo insegnanti esistente non c’era la certezza che il settembre successivo lo stesso sarebbe stato riconfermato.
Dal punto di vista della scelta da parte delle famiglie, la scuola era diventata in pratica il luogo di accoglienza degli esuberi delle altre realtà cittadine a fronte di poche adesioni mirate da parte di nuclei familiari logisticamente vicini all’edificio.
In questo contesto, di fronte anche ad una continuità didattica che NON ERA PER NULLA GARANTITA, i genitori dei bambini, manifestarono il loro disagio mettendo l’amministrazione scolastica nella posizione di dover prendere idonee azioni del caso.
Si cominciò a parlare di voler esternalizzare il servizio educativo, considerando anche tutti gli aspetti che questa soluzione poteva comportare, non ultimo l’arrivo di enti gestori con mero fine di lucro e lontani dalla realtà locale.
Maturò parallelamente una proposta condivisa anche da più parti della società civile (parrocchia del quartiere su cui insisteva la scuola, la stessa amministrazione comunale, scuole materne presenti sul territorio comunale, associazione di genitori, liberi cittadini …) per esternalizzare la gestione, ma rivolgendosi a realtà presenti sul territorio, senza fini di lucro, aventi tra gli altri lo scopo di valorizzare il luogo della scuola quale periferia della città in forte espansione, diventare polo di attrazione delle nuove famiglie della zona, rivalutare un’opera architettonica vantata su diversi testi in materia.
Per promuovere il tutto, l’idea di avere tra i fondatori del futuro progetto anche un rappresentante della FISM fu subito apprezzata da tutti, anche per avere un referente in ambito associativo, legislativo, corporativo cui associarsi.
Nei primi mesi del 2014, dopo numerosi incontri volti a definire statuto e scopo della nascitura realtà, si costituì legalmente la Fondazione scuola dell’infanzia Aquilone, che ottenne il riconoscimento giuridico da parte della Regione Lombardia e del Ministero dell’Istruzione alcuni mesi dopo.
Sottolineiamo con estrema gratitudine che i fondi iniziali per dare vita alla futura Fondazione sono stati messi a disposizione proprio dalle tre scuole materne paritarie presenti sul territorio, dall’Associazione “Falchi di carta” e dalla FISM provinciale di Varese. Con questo atto le scuole paritarie di Cassano Magnago e la stessa FISM sono state elementi fondanti del nuovo progetto; le prime di fatto sono parte di una rete di mutua collaborazione sul territorio comunale, mentre la FISM è a tutti gli effetti il luogo di riferimento rispetto ai requisiti normativi e legislativi cui tendere. Da suo canto l’Associazione “Falchi di carta” in rappresentanza dei genitori che hanno condiviso un nuovo percorso educativo è uno stimolo continuo a vedere il progetto anche dalla parte degli utenti.
Nel frattempo, la Fondazione prendeva possesso con opportuni atti costitutivi e attuativi da parte dell’amministrazione comunale, della conduzione del servizio educativo a partire da settembre 2014 in piena sussidiarietà a quanto svolto sino al quel momento.
La struttura venne data in comodato d’uso per i primi tre anni, necessari anche per valutare l’operato della nascitura Fondazione.
Attualmente, dopo l’esito positivo dei primi tempi, la scuola potrà gestire struttura e servizio educativo sino all’anno 2038, in piena liberta di movimenti dal punto di vista delle scelte educative e interfacciandosi costantemente con l’amministrazione comunale in merito a migliorie e opere strutturali da apportare all’edificio, opere queste sempre a carico della Fondazione stessa.
La scuola è una scuola paritaria, riconosciuta dalla Regione Lombardia e dal Miur, che attualmente conta circa 120 bambini iscritti.
Il personale è costituito da 15 persone tra docenti e ausiliari. Il cuoco, unico maschio, garantisce la mensa interna che reputiamo un valore aggiunto in quanto interagisce col programma educativo
La scuola segue come modalità educativa il metodo Reggio Children, che si basa sull’intuizione del pedagogista Loris Malaguzzi, secondo il quale il bambino è un soggetto attivo e pensante. Per questo nella nostra scuola i bambini vengono posti al centro dell’organizzazione e coinvolti nella scelta di cosa fare giorno dopo giorno. A noi viene chiesto di fornire loro le attività ed il contesto in cui operare e soprattutto di essere in grado di ascoltare.
Malaguzzi riteneva che quello che i bambini apprendono nei primi anni di scuola è opera degli stessi bambini, i quali imparano ad utilizzare le risorse di cui sono dotati naturalmente: “i bambini costruiscono la propria intelligenza”.
Dobbiamo dire che abbiamo testato sul campo la valenza di questo metodo, molto impegnativo anche per le insegnanti che devono un po’ cambiare la loro visione, mettendosi in gioco in prima persona, ma senza essere al centro delle questioni e delle cose da fare.
La scuola stessa è stata strutturata in modo tale da essere funzionale al bambino e dobbiamo dire in proposito che grazie alla visione lungimirante dell’architetto Moretti, il progettista che nei primi anni 70 pensò questa costruzione, gli spazi e gli ambienti si sono adattati perfettamente alle nostre idee di educazione.
Punto di forza dell’organizzazione ritengo sia il CdA della Fondazione, attualmente composto dai soci fondatori.
Ne fanno parte i presidenti delle altre scuole materne paritarie presenti sul territorio di Cassano Magnago per gli istituti di San Giulio, Santa Maria, e Madri Canossiane, l’Associazione Falchi di Carta in rappresentanza di genitori e famiglie che hanno contribuito alla nascita della Fondazione, la Fism e quattro liberi cittadini di Cassano Magnago a vario titolo attivi sul territorio, su nomina del Sindaco, tra cui il sottoscritto Valter Scalco che assolve pro tempore anche il ruolo di presidente della Fondazione.
Devo dire che i componenti del CDA hanno sempre dimostrato competenza e buon senso nelle diverse scelte sinora fatte. Le sinergie messe in campo per portare avanti comunemente le diverse attività trovano il loro compendio nella firma periodica della convenzione con l’amministrazione comunale, un vanto per la nostra città e l’orgoglio di diverse realtà anche politicamente diverse tra loro, a sottolineare l’importanza data al tema dell’istruzione.
In forza dei buoni risultati economici, proprio in virtù della convenzione di cui sopra erogata in modo omogeneo per tutte le scuole materne paritarie, in questi anni abbiamo potuto restaurare, il termine mi sembra appropriato, la struttura che lamentava lacune dovute all’incuria ed alla mancata manutenzione periodica, sollevando nel contempo l’amministrazione comunale da tali oneri e da tutte le lentezze burocratiche ad essi connessi.
Sempre a nostro carico abbiamo rifatto l’impianto termico, l’impianto elettrico, la copertura del tetto, i servizi igienici, il sistema di irrigazione del parco, l’imbiancatura dell’esterno, la messa in sicurezza della parte superiore, la costruzione del nuovo sabbiatoio, la nuova illuminazione interna… ed altro ancora che faremo nei prossimi mesi.
Non abbiamo trascurato i corsi di formazione per il nostro personale, la risorsa più importante che abbiamo. Stiamo pensando ad una biblioteca interna, a programmi di lettura condivisi con le famiglie…E poi un sogno nel cassetto, un passo ulteriore: se i bambini sono il fine del nostro fare e della nostra passione, nondimeno lo devono essere le loro famiglie. Allora perché non provare a coinvolgerle nella costruzione di una nuova umanità, fatta di attenzione agli altri, di condivisione e compartecipazione, senza calcoli o tornaconti, guardando il tutto con gli occhi dei bambini. Come … lo scopriremo solo vivendo la bellissima relazione che si ha solo nei primi anni del percorso scolastico, quando i genitori ci affidano i loro bambini nella speranza di cominciare a educarli alla vita. La cura di questa relazione è un’occasione da non perdere.
Prossimi contributi a questa rubrica si raccolgono all’indirizzo: Lettera.alla.citta@gmail.com
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