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Garibalderie

DATI, NON CHIACCHIERE

ROBERTO GERVASINI - 30/10/2020

omicidioNon ci si deve dimenticare del passato, quello recente. Per il politico sovranista e citofonista, solo un anno fa due erano le emergenze: gli immigrati e la sicurezza. Certo, la sicurezza. In effetti il bombardamento mediatico quotidiano di giornaletti e delle tivù di servizio ai partiti hanno fatto e fanno la loro parte e una buona notizia non fa notizia mentre omicidi e stupri diventano le notizie principali. Le menti deboli si allarmano, trangugiando e bibendo tutto, senza curiosità, senza cultura, invocando pene severe e perché no, anche quella di morte, qui in Italia, nel Paese di Cesare Beccaria.

L’ONU ha pubblicato dati aggiornati al 2018: gli italiani pare vivano in un’oasi di pace e tranquillità, dove gli omicidi commessi, ad esempio, in un anno solare, sono la metà di quelli commessi nello stesso periodo nella sola città di Chicago. Italiani brava gente? Per alcuni versi e reati, certamente.

L’Italia ha il minor numero di omicidi per 100.000 abitanti, su tutto il pianeta.

Capite bene? È un record mondiale, invidiabile. Gli omicidi in Italia nel 2018 sono stati 345 con un tasso dello 0,6 per centomila abitanti. Salvador e Venezuela, coi dati peggiori, raggiungono un tasso del 62,1 e 56,8 ed in Europa, nel Nord dove ci considerano un popolo di delinquenti, cicale e nullafacenti, il tasso raggiunge il 5,6 in Lettonia; seguono Estonia e Belgio. In Francia sono arrivati ad un tasso del 1,4; il doppio degli italiani in Gran Bretagna con l’1,2; la Germania è allo 0,9. Nel 1990 gli omicidi in Italia furono oltre 1800 contro i 345 del 2018. Si legge: “Gli omicidi ascrivibili a contesti di criminalità organizzata hanno fatto registrare anch’essi un decremento pari al 44,44%, in quanto dai 45 casi del 2017 si è passati a 25 nel 2018”.

Ahahaha, è vero, anche le mafie han fatto un salto di qualità.

Sul sito del Ministero dell’Interno italiano, guarda caso, c’è la relazione della Polizia criminale con un raffronto di dati rispetto agli ultimi 5 anni che nessun giornalista legge.

I reati sono in netto calo. Punto.

Una flessione generale, quella dei reati, che si avvicina in 5 anni al 20%. Sarebbe quindi, la sicurezza, la più pressante emergenza di questo Paese secondo chi, politico, soffia sul fuoco?

Le rapine son calate in 5 anni del 7% (6.95). I furti del 5,77%; le ricettazioni del 9,19%; l’usura del 38,44%, gli incendi del 53,93% (!), lo sfruttamento della prostituzione del 7,56%.

Sono purtroppo in aumento negli ultimi 5 anni le violenze sessuali (+5,46%); il contrabbando (18,61%); i reati nel campo informatico (+25,47%).

L’Italia detiene anche un primato negativo: prima in Europa per furti di automobili.

Questi sono i dati in un lasso di tempo dove l’immigrazione, certamente il problema più grande oggi, ovviamente davanti a quello gravissimo della sicurezza, ha influito sul tasso di criminalità complessivo in Italia. Gli immigrati di prima generazione delinquono più degli italiani, finché non trovano una sistemazione e si adeguano. Lo dimostrano decine di migliaia di albanesi con partire IVA, nordafricani che fan mercato legalmente, romeni, bulgari, ormai residenti in Italia da lustri. Poi ci sono i cinesi, laboriosi e col dono dell’eternità, ma questa è una storia mai raccontata.

Le carceri, come sempre in Italia, sono strapiene e non sempre vengono rispettate le norme sanitarie anti Covid nelle piccole celle dove più di un terzo dei detenuti rinchiusi sono individui in attesa di giudizio; oggi, quando anche il sistema carcerario vien messo in discussione come mezzo di…riabilitazione. Il crimine, in questo caso, non lo commettono i cittadini.

Occhio gente, quando qualcuno dagli schermi delle tivù, mezzo eccelso per rincretinire le masse, urla che ci vuole più sicurezza, ridete pure.

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