La comunicazione orale a distanza sta avendo una nuova giovinezza grazie ai podcast. Per decenni confinata nella necessaria simultaneità della presenza di parlante e ascoltatore, è stata liberata da questo vincolo dal podcast.
Nato come opportunità di ascoltare le trasmissioni radio svincolate dall’orario di messa in onda, i podcast si sono evoluti in un genere autonomo di comunicazione attraverso il racconto a voce complementare a quella scritta.
Sono ormai centinaia i giornalisti, gli scrittori gli intellettuali che producono contenuti originali disponibili solo in questa forma. C’è di tutto.
Come per la radio, è possibile ascoltare i podcast mentre si fa altro. Camminando, guidando, cucinando. Da solo con gli auricolari. In compagnia con l’altoparlante. La sera prima di addormentarsi, attivando la funzione sleep dello smartphone.
Attorno al podcast si sono sviluppate piattaforme commerciali che si reggono su un modello di business analogo a quello dei fornitori di intrattenimento visivo.
Alessandro Baricco definisce lo storytelling con questa formula: realtà = fatti + storitelling. Ne segue che la narrazione è una componente della realtà. Non si dà realtà senza storytelling.
Il podcast insiste su questo punto, dando alla narrazione orale una dimensione inedita. O forse no. Semplicemente recuperando in una forma diversa quella tradizione del racconto parlato che era andata scemando.
Il podcast di oggi
Tienimi Bordone. Podcast quotidiano di Matteo Bordone. Costume e cose che succedono. 10 minuti scarsi di durata ciascuno. Perfetto per la coda in attesa di entrare al supermercato.
Si può ascoltare qui
https://www.ilpost.it/tag/tienimi-bordone/
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