“Sempre in famiglia” è il motto della Fondazione Molina, una famiglia che mercoledì 14 ottobre si è ritrovata nel Salone Estense del Palazzo Municipale per tributare un doveroso encomio a 31 dipendenti che prestano il loro servizio presso la Fondazione da almeno tre decenni.
Insieme ai dirigenti ed alcuni membri del Consiglio di Amministrazione anche il Sindaco, Davide Galimberti, il Presidente del Consiglio Comunale, Stefano Malerba, l’Assessore ai Servizi Sociali, Roberto Molinari ed il Prevosto Monsignor Luigi Panighetti.
All’inizio della cerimonia hanno preso la parola il Sindaco ed il Prevosto. Il discorso di Monsignor Panighetti, oltre che sottolineare quanto sia prezioso il servizio che le persone che erano lì convenute per ricevere la benemerenza prestano da lungo tempo, ha affrontato il tema del rapporto tra la Fondazione Molina e la città di Varese ed in particolare tra il Molina e la politica.
In qualità di Presidente della Fondazione ho molto apprezzato quanto il Prevosto ci ha comunicato in quella sede e ritengo che sia meritevole di essere conosciuto da quanti in città seguono con attenzione le vicende del Molina ed in particolare dai politici di tutti gli schieramenti.
“Naturalmente anche da parte mia un saluto a ciascuno di voi, al Presidente, al CdA della Fondazione Molina e al Sindaco. Mi ha colpito che sulla lettera di invito a questo momento era scritto che questa è la cerimonia per la consegna della benemerenza ai dipendenti della Fondazione Molina con oltre 30 anni di servizio.
Questa formulazione dell’invito mi ha colpito perché 30 non sono pochi, sono una porzione significativa della vita di una persona e 30 anni di servizio a chi è debole, fragile, malato e anziano è davvero una cosa encomiabile; quindi mi congratulo per la benemerenza che vi verrà consegnata e auspico che questa sia la prima di una serie di circostanze analoghe perché questo dice anche una fedeltà al proprio lavoro che io chiamerei una forma di vocazione: il vostro è un lavoro che è difficile svolgere per così lungo tempo se non ci sono motivazioni forti dentro, tanto più considerando ciò che stiamo vivendo quest’anno, in un periodo così complesso, difficile, pesante e sofferto per tutti e in particolare per il vostro settore, che è uno dei settori dove tutto ciò si è rivelato in maniera ancora più evidente.
Mi congratulo per questa benemerenza, mi congratulo per il lavoro che fate e vi chiedo di continuare per quello vi sarà possibile il vostro lavoro con la stessa dedizione, con la stessa abnegazione anche per diventare testimoni in quell’ambiente di un certo modo di porsi nei confronti della fragilità, nei confronti della persona che ha bisogno, che è debole e ha necessità di essere aiutata e accompagnata. Un grazie di cuore a ciascuno.
Aggiungo una seconda annotazione, accennata anche dal sindaco: io sono sempre stato molto convito e lo sono tutt’ora che una Fondazione come quella del Molina abbia un legame specifico e particolare con la città di Varese e non solo perché nel suo genere è una delle istituzioni più grosse e più grandi della città e del circondario ma perché nella sua stessa concezione e struttura istituzionale ha questo legame particolare.
Trovo che non sia casuale che i nostri padri, ormai un secolo fa, decisero che la nomina del Consiglio di Amministrazione di questa istituzione dovesse essere una prerogativa del Sindaco, indipendentemente dalla sua appartenenza politica e questo perché il Sindaco rappresenta la città, incarna comunque un desiderio di bene per la città; allora si decise anche di affidare al Prevosto il compito di indicare uno dei membri del CdA, dato che il Prevosto rappresenta la Chiesa che è presente qui, la comunità cristiana che vuole dare un contributo alla città e a questa istituzione.
Il fatto che queste due figure abbiano il compito di indicare le persone che poi porteranno effettivamente in maniera del tutto responsabile, personale e autonoma il peso di una istituzione così importante vi dice che esiste un legame particolare tra la Fondazione Molina e la città, anche dal punto di vista della modalità istituzionale.
Mi permetto di fare questa sottolineatura: a me pare di poter notare che in questi mesi passati a causa di contingenze un po’ specifiche, la Fondazione Molina sia stata l’occasione per schermaglie e polemiche di carattere partitico-politico; io penso che questo non debba avvenire proprio per la caratteristica che questa Fondazione possiede e penso che sia interesse di tutti lavorare per il bene comune maggiore possibile a partire da ciò che questa Fondazione rappresenta, a partire dal servizio che questa realtà dà alla città e non solo, perché sappiamo bene che ci sono tante persone che dal territorio circostante vengono in questa nostra Fondazione e ci vengono perché conoscono anche la qualità del lavoro che viene svolto; ritengo quindi che sia importante ricordarci che questa realtà del Molina è una realtà di tutti al servizio di tutti e non può diventare terreno di scontro per nessuno.
Io penso che in questa fase un po’ delicata – e scusate se ho osato troppo – in cui evidentemente le tensioni ci possono essere perché i tempi sono difficili, perché giustamente ci possono essere valutazioni differenti, questa barra diritta la dobbiamo tenere tutti nell’interesse dell’istituzione Molina, nell’interesse di chi è lì accompagnato e aiutato, nell’interesse del bene che la Fondazione Molina può e deve continuare a fare nei confronti della città. Ancora una volta congratulazioni”.
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