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In Confidenza

IL DIFETTO

Don ERMINIO VILLA - 25/09/2020

brontoloNon siamo mai contenti di niente! Con l’immagine di un gioco da bambini (che consiste nell’adattarsi alla melodia suonata da qualcuno, che gli altri devono indovinare e seguire nel ritmo), Gesù denuncia un difetto molto diffuso tra la gente del suo tempo (ma anche oggi): la mancanza di coerenza. Tutti i pretesti sono buoni per non accettare il messaggio di Dio, annunciato da Gesù. Di fatto è abbastanza facile trovare argomenti ed accampare pretesti per rifiutare coloro che pensano in un modo diverso dal nostro. Pur ritenendosi saggi, molti si comportavano però come bambini, che vogliono divertire la gente in piazza, ma si ribellano quando nessuno si muove secondo la musica che loro suonano.

È la critica che Gesù fa ai suoi ascoltatori prevenuti, una generazione chiusa e refrattaria, che non sa riconoscere la “musica” che Dio suona per mezzo dei suoi messaggeri, Giovanni Battista prima e Gesù poi. Anzi, invece di ascoltare ed accogliere con umiltà la Parola che Dio vuole comunicare, pretende di giudicare i suoi inviati: Giovanni Battista è considerato come un indemoniato, Gesù, invece, è dileggiato come ‘mangione’ e ‘beone’. Sono persone che non si lasciano interpellare dalla novità di Dio. Non sanno leggere i ‘segni’ che Lui manda. E – quel che è ancora peggio – rifiutano Dio in nome di Dio; non ascoltano più i suoi profeti, perché pensano di conoscere già la verità.

Ammettiamolo: anche noi non sempre comprendiamo gli eventi; tante volte non sappiamo riconoscere la voce di Dio nei fatti della storia e della vita personale… Ma per questo non dobbiamo mai smettere di leggere la Parola con fede, lasciandoci illuminare dalla grazia dello Spirito Santo con l’umiltà e l’ingenuità dei bambini. Il gioco del mimo, che ripresenta le realtà fondamentali della vita (la danza per le nozze e il lutto per la morte) Gesù lo prende come esempio per dirci come, di fronte alle situazioni, ognuno ha delle responsabilità da esercitare e non dobbiamo sempre volere il contrario di quello che è scritto nella realtà o che Dio propone.

Volere tutto e il contrario di tutto, puntare sempre il dito verso gli altri, sottrarci agli impegni che tocca a noi svolgere, crea nel cuore un vuoto sempre più incolmabile. Così come il brontolare sempre – segno di una grande scontentezza interiore – ci allontana dalla possibilità di ridare senso a quello che abbiamo scelto di vivere. Con coraggio rimettiamoci a fare “il nostro dovere” e con grande forza “prendiamo la nostra croce” e seguiamo il Maestro.

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