Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Società

DORMIRE

FLAVIO VANETTI - 18/09/2020

uomini-primitiviMa da quanti anni usiamo il letto per dormire? Da 200 mila, sembra di capire in base alla scoperta di alcuni archeologi riportata dal sito Terradaily.com (questo il link dell’articolo) che ha a sua volta ripreso quanto pubblicato dalla rivista Science. Gli studiosi stavano lavorando nella Border Cave, una grotta situata sulla scarpata occidentale dei monti Lebombo a KwaZulu-Natal, vicino al confine tra Sudafrica e Swaziland. Border Cave è stata occupata proprio per 200 mila anni e al suo interno sono stati ritrovati scheletri di homo sapiens assieme ad utensili in pietra e a detriti di lavorazione. Ma sul fondo della cava ecco il dettaglio che li ha incuriositi: c’erano strati e strati di foglie di Panicoideae, una sottofamiglia delle graminacee, collocati sopra una zona ricoperta di cenere.

La cenere serviva agli umani dell’epoca per creare un’area nella quale per gli insetti sarebbe stato impossibile zampettare. “Era una strategia deliberata – spiega il professor Lyn Wadley, della Witwaterstrand University di Johannesburg – e siamo anche convinti che quella cenere in parte derivava dal fatto che il letto di foglie veniva di tanto in tanto bruciato per pulire la grotta e sanificarla, in particolare dalla peste”. Ma in altre circostanze si utilizzava la cenere dei fuochi per ripristinare la base sulla quale appoggiare le foglie. Gli archeologi hanno anche rinvenuto un “bush” a base di canfora, usato a sua volta come repellente degli insetti. “Abbiamo la certezza che questi giacigli venissero usati per dormire quando nell’erba abbiamo trovato detriti degli utensili impiegati nella quotidianità. Ci sono anche tracce di colori della tonalità dell’ocra, usati per pigmenti e per dipingere la pelle”. L’Homo sapiens in Africa apparve circa 300 mila anni fa, ma anche se 100 mila anni non sono poca cosa si può dire che ha impiegato poco tempo ad adattarsi all’ambiente e a migliorare le condizioni di vita. E se oggi dormiamo su comodi materassi, probabilmente lo dobbiamo a quegli antenati che in qualche modo li avevano “inventati”.

Rassegna digitali Corriere.it

 

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login