Il riferimento è prima di tutto all’attualità e al fatto che il Pentagono ha aperto ufficialmente una divisione per studiare gli Ufo: se n’era già parlato circa un mese fa, ma la notizia è di nuovo transitata in questi giorni per i canali principali dell’informazione: a questo link trovate l’articolo pubblicato sul sito del Tg24 di Sky.
La decisione dei militari americani è in realtà il seguito di un’attività che dura da anni, che ha visto coinvolti personaggi di un certo rilievo dell’intelligence e che ha riguardato i cosiddetti Fenomeni Aerei Non Identificati (in inglese l’acrononimo è Uap, ma in buona sostanza è un maquillage furbo di Ufo, visto che aggiunge all’elenco degli avvistamenti senza spiegazione possibili episodi meteorologici).
La prima riflessione, dunque, è questa: perché c’è una evidente accelerazione informativa, al di là della scusa classica e rituale, ovvero che prima di tutto gli Usa vogliono tutelare la sicurezza nazionale e desiderano farlo sapere a potenziali nemici? Il tempo ce lo spiegherà. Intanto però questo scenario mi porta a proporvi qualcosa di più “tosto”, un argomento che a molti farà storcere il naso – soprattutto se incalliti miscredenti in tema di Alieni e dintorni – ma che a mio avviso ha un suo fascino. Per la cronaca, se n’è parlato alla fine della scorsa primavera, ma la data è ininfluente. Più importante (e curioso) è il tema. Allacciatevi le cinture: siete pronti a leggere del Project Looking Glass, dei piani di un Governo Segreto sulle macchine del tempo e sui dispositivi Stargate?
Se lo siete, trovate pane per i vostri denti nelle teorie del dottor Dan Burisch, microbiologo coinvolto appunto dai militari e da un’organizzazione che operava sotto traccia (il Majestic 12). Il sito Segnidalcielo ha dato conto della conferenza nella quale il ricercatore ha raccontato di aver lavorato nella famosa Area 51 e in particolare di essersi occupato del Progetto Aquarium.
Vale la pena di cliccare e di leggere, detto che una delle sue affermazioni più importanti è quella relativa agli Stargates o Portali dimensionali. Sono dispositivi realizzati sulla Terra, ma con tecnologia extraterrestre. Secondo il dottor Burisch, le informazioni su come costruire gli Stargate sono nelle tabelle degli antichi Sumeri, abituati a comunicare con altre civiltà extra-planetarie.
Attraverso questi Stargate è possibile accedere a un wormhole e quindi entrare in una dimensione parallela o in una coordinata spaziale diversa dalla nostra. Anche nell’Area 51 ci sarebbe uno Stargate, uno dei 50 presenti sulla Terra per quanto adesso siano apparentemente disattivati: accanto a questo enorme apparato si trova una piattaforma che permette di gettare l’oggetto all’interno del wormhole per viaggiare in altre stelle, teletrasportando persone o materiali da un posto all’altro istantaneamente. Siete perplessi? Comprensibile. Ma se avrete la voglia di continuare la lettura troverete ben di più: ad esempio l’esistenza di dispositivi Looking Glass, con i quali sarebbe possibile verificare la probabilità di eventi futuri. Se la materia non vi avrà convinto, sarete comunque liberi di tornare indietro. Senza dover per forza passare attraverso uno Stargate…
Rassegna stampa Corriere.it
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