La pandemia da Coronavirus, che sta ancora imperversando in tante nazioni del mondo, ha colpito con forza nei mesi scorsi la nostra regione, causando sofferenze, lutti e danni economici; non ha risparmiato le residenze sanitarie assistenziali per anziani, la cui normale vita è stata radicalmente modificata dalla necessità di fronteggiare e limitare la diffusione del virus: distanziamento sociale ed in certi casi isolamento invece che prossimità, chiusura a familiari e volontari al posto di inclusione, paure ed incertezze piuttosto che serenità. Da un paio di mesi si sta cercando di tornare faticosamente e con tutte le accortezze del caso a quella vita di comunità che rappresenta la finalità di una RSA.
Gli operatori sanitari sono stati coloro che hanno affrontato questa emergenza in prima linea, dimostrando in tanti casi una dedizione che è andata molto aldilà dei loro “doveri contrattuali”. Questa esperienza ha fatto crescere il senso di comune appartenenza, così come la lettera di Monica Beccarello, infermiera referente del Nucleo Alzheimer della Fondazione Molina testimonia.
Gentilissimi,
Desidero farvi partecipi delle innumerevoli emozioni vissute da me e dai miei collaboratori, in particolare nelle settimane più impegnative, quelle, che ci hanno coinvolto nel vortice Covid-19 e durante le quali, nel dolore e nella sofferenza, ci hanno lasciato alcuni dei nostri ospiti.
Le emozioni vissute in quel periodo sono ancora dentro di noi, ma possiamo assolutamente affermare che c’eravamo. Abbiamo curato e assistito i nostri ospiti nei momenti più difficili, abbiamo cercato di placare il loro dolore e le loro ansie, non li abbiamo mai fatti sentire soli e abbiamo pregato con loro e per loro. Non sono stati mesi semplici anzi, lo considererei un periodo intensissimo fisicamente ed emotivamente, ricordo che, le gambe e la testa andavano, ma il cuore batteva tanto forte da pensare che potesse scoppiare.
Ringrazio tutti i familiari degli ospiti coinvolti che, nonostante l’ansia, la preoccupazione e la sofferenza nel non poter vedere e assistere i loro cari, ci hanno sempre manifestato la loro fiducia e vicinanza.
Ringrazio, tutti gli operatori, che senza un minimo di esitazione, si sono bardati e hanno lottato e combattuto contro un nemico subdolo, non li ho mai sentiti lamentarsi, ma hanno lottato a viso aperto, fianco a fianco tutti i giorni in prima linea. Alcune battaglie le abbiamo perse, ma altre le abbiamo vinte. Sono stati la mia benzina, hanno lavorato con professionalità e competenza oltre, che con il cuore. Si sono prodigati per i nostri ospiti, saltando i riposi, mettendo a rischio la loro salute e quella dei loro cari.
Mi sembrava giusto condividere con voi quanto io sia fiera di loro.
Un grazie preziosissimo a tutta l’equipe medica e infermieristica e a tutte quelle figure professionali esterne al nucleo, che si sono messe a disposizione e ci hanno sostenuto, aiutato e supportato.
Un pensiero inoltre va a coloro tra gli operatori che purtroppo si sono imbattuti direttamente con questa infezione.
Ed infine, ma primi come importanza, ci sono i nostri Ospiti, sono loro che hanno lottato, alcuni ce l’hanno fatta, altri purtroppo no, il nostro pensiero più prezioso va a loro, unito alla preghiera, riposate in pace, rimarrete per sempre nei nostri cuori.
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