“Non posso restare ancora un minuto…”
inerme davanti all’ orribile tragedia che si sta consumando in Brasile.
Sono Concettina Candeloro, una vostra lettrice, ed ho voluto iniziare il mio appello al vostro giornale con le parole del testo tradotto in italiano di una famosa canzone brasiliana (Tremdas onze).
Sono davvero addolorata per la situazione che da giorni si sta vivendo in quello Stato dove il Presidente sta operando in un modo irrazionale. Aggiungo la mia umile voce a quella di tanti molto più autorevoli segnalando l’articolo del giornalista Alberto Barlocci, corrispondente per l’America Latina della Rivista italiana Città Nuova e quello di Avvenire
Essi trattano in modo chiaro la problematica.
Auspico pertanto una vostra attenzione e trattazione dell’argomento sulle vostre pagine in modo da poter sensibilizzare l’opinione pubblica correttamente, al fine di muovere dei passi umani e concordati internazionalmente per intervenire e arrestare il genocidio.
La tragedia mette a rischio “anche” milioni di cittadini italo-brasiliani elettori del nostro Parlamento.
Grazie
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