Che cosa è la sanità? È un termine a cui diamo più significati perché per sanità si può intendere lo stato di buona salute fisica e mentale di un soggetto, ma anche più ampiamente lo stato di salute della popolazione di un Comune, di una Regione, oppure la gestione della organizzazione per la Sanità ed altro. Ma chi deve provvedere a questo? È impegno dei singoli ma anche di una intera comunità. Si fa la sanità con la ricerca scientifica o cercando di alleviare le sofferenze dei malati? Si fa la sanità facendo guarire la gente a pagamento? O considerando la salute un bene primario comune si deve creare una organizzazione tale che permetta di curare tutti, ma con il contributo di tutti? Sanità ed economia sono in concorrenza o camminano in parallelo o sono addirittura attorcigliate come i componenti di un cordone? Chi ha l’onere di sostenere economicamente la sanità e il compito di saper conciliare le fatiche della vita quotidiana con quelle necessarie per guarire, per prevenire? Per esempio: si devono interrompere le attività lavorative per impedire i contagi? Quali sono gli aspetti dell’economia da privilegiare e quali quelli da sacrificare nei momenti di una patologia sociale? Nel passato di fronte alla Spagnola ci fu un numero immenso di morti, di fronte alla tubercolosi pure, ma diverse le battaglie che si cercò di realizzare. Ed oggi quante fatiche di fronte alle patologie vascolari o alle tumorali! Sofferenze, travaglio, sacrifici economici a mio parere ci sono per tutti e ognuno, nella misura delle proprie capacità, resta coinvolto nella ricerca di un giusto equilibrio dell’agire, evitando danni ma, sempre importante, anche speculazioni economiche.
In breve: la sanità coinvolge i singoli ma anche l’intera comunità poiché riguarda molti aspetti dell’arte della medicina, della ricerca scientifica, dell’igiene come complesso di attività personali, sociali, ambientali, e da ultimo l’assistenza di chi perde la salute per condurlo alla guarigione o invece ad un fine vita dignitoso e senza sofferenza.
La salute si perde per aggressione al nostro corpo da parte di fattori esterni che ci fanno ammalare, ma anche per colpa della nostra insipienza che ci fa scegliere stili di vita che ci portano alla malattia. “Buttar via la salute” si dice ed è facile compiendo certi atti, consumando certe sostanze, vivendo in certi modi dannosi creduti positivi. Ma allora evidente la necessità di prevenzione, di educazione dei singoli, di istruzione. Ma allora vien fuori il concetto di essere saggi, di usare o cercare di saper usare il buon senso … Semplice no? E invece pare proprio di no perché vediamo una umanità stressata dalla pandemia che brancola nel buio, nella difficoltà di fare scelte capaci di risolvere il problema di mantenere la salute o di recuperarla evitando di “lasciarci le penne” (altro detto popolare) ed incapace di evitare la miseria, la crisi economica di fronte alla patologia. Nasce poi il sospetto di complotti di certe nazioni per creare danno ad altre economie … e tutto sembra creato ad arte … ma i miseri muoiono!
Tutti sappiamo che per campare ho bisogno di star bene ma anche di avere i soldini per vivere: ed eccoci di fronte al cordone sopra accennato. Ma è un cordone o una stringa? “Stringa della vita”? Sembra essere facile star dentro o sopra un cordone grosso e starci bene, ma l’esperienza di vita, come ho cercato di dire prima, ci dice che è facile cascar fuori perché il cordone nella realtà è stretto come una stringa. Andando avanti di questo passo, finiamo col cadere nella affermazione, nel paradosso che la sanità è una stringa che facilmente si spezza, da cui facilmente si casca fuori, vista la difficoltà a non commettere errori in questo campo. Ma le stringhe oltre ad essere strette sono anche colorate… tanto per non essere semplici, perché i colori hanno un significato. Abbiamo Regioni dove la sanità è gestita dai rossi, altre gestite dai verdi, altre dagli azzurri col risultato che nell’insieme la sanità soddisfa i colorati ma non gli ammalati; cosa paradossale, si hanno in Italia una ventina di sistemi sanitari diversi. Qualche maligno dice che ci sono i colorati ma anche i trasparenti, quelli del Governo a Roma che appunto non si vedono tanto. In generale non sono i colori che possono preoccuparci ma molto di più gli stupidi, che son numerosi e tra loro spiccano quelli che per dimostrare che la pandemia è finita si fan vedere “blateranti” in TV senza mascherina stretti fra la gente.
Un’ultima considerazione: l’aspetto economico dell’avventura che stiamo vivendo sta attirando la malavita organizzata che sa mettersi abilmente al posto dei trasparenti della capitale, capace com’è di essere ancora più trasparente, rendendo sempre più dolorosa la vita di chi già annaspa. È un dramma reale e numerose sono state le richieste di aiuto giunte ai nostri servizi sociali, ma quante per dignità non vengono fatte? Il vergognarsi di rendere evidente la propria difficoltà a vivere è istintivo: il pudore fa sceglier di soffrire la miseria in silenzio. “Far sapere d’essere in difficoltà non è dignitoso”, ma la sofferenza c’è.
Tornando alla domanda iniziale: cosa è la sanità allora? La sanità è vita in tutti i sensi! Semplice ma spesso i nostri occhi non vedono.
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