Come Presidente dell’Associazione Amici della terra Varese, ritengo inadeguato e, secondo me, troppo permissivo il comportamento delle istituzioni che governano il fiume Olona. Non è plausibile che il fiume possa ancora raccogliere sversamenti da parte di aziende private. Versamenti distruttivi di un ambiente che già con grandi difficoltà cerca di riprodursi e sopravvivere. Ha ragione il presidente della Associazione Amici del fiume Olona a chiedere una forte e convinta protesta di tutti i cittadini per l’attentato che ha subito il fiume. Una bellezza e, non a caso, di proprietà del corpo sociale che deve farsi sentire e ottenere giustizia attraverso ferree indagini e adeguati mezzi. Se gli scarichi erano permessi negli anni precedenti a seguito di legislazioni più permissive, ora diciamo assolutamente basta. Non siamo disposti a tollerare che vengano fatti impunemente.
La moria dei pesci è stata evidente ai legnanesi il giorno 6 luglio quando i cittadini hanno potuto verificare, de visu, le loro carcasse e sentire lo sgradevole odore di decomposizione.
Per giorni non ho sentito politici che abbiano preso una posizione rispetto a questa questione. Sono loro che dovrebbero occuparsi dei problemi del corso d’acqua, mentre a me, paiono proprio non farlo. Ho in particolare percepito la mancanza di una chiara presa di posizione da parte dei Sindaci competenti che sono per Costituzione vigente, i responsabili della salute dei cittadini.
Solo il 9 Luglio s’è mosso non un eletto, ma il commissario prefettizio di Legnano, Cristiana Cirelli, che intende costituirsi parte civile nel processo che eventualmente sarà intentato contro i responsabili dell’episodio di inquinamento.
Questa è la nota di Cirelli:
«Il commissario straordinario – si legge nella nota diramata da Palazzo Malinverni – anticipa la volontà del Comune di Legnano di costituirsi parte civile a seguito dell’auspicabile individuazione, da parte delle autorità competenti, dei presunti responsabili della moria di pesci riscontrata nell’Olona»
Quello che mi dispiace, poi, è che nessun Ente pubblico competente abbia voluto adeguatamente informare le Associazioni Ambientaliste iscritte nel Registro Provinciale delle Associazioni di Volontariato (ora Enti del Terzo Settore). I Comuni per la recente sentenza della Corte Costituzionale, non dovrebbero cercare di decidere proprio con l’aiuto delle persone che rappresentano gli enti del Terzo Settore? In attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale (articolo 118, comma 4, Costituzione), I Comuni non dovrebbero concordare con il Terzo Settore il da farsi soprattutto nelle questioni di emergenza ambientale, come questa, in cui molti erano i pesci morti che galleggiavano nel fiume, ovvero che ne occupavano le rive emettendo un intollerabile fetore?
Come scrive il Professor Leonardo Salvemini, il binomio ambiente e salute è noto. Se da un lato, infatti, la tutela del patrimonio naturale si impone in sé e per sé, dall’altra la salvaguardia della salute pubblica non può prescindere da un habitat naturale sano. Al fine di tutelare la vita e il benessere degli esseri viventi nasce quindi l’esigenza che almeno i cittadini dei Comuni accanto al fiume si occupino dello stesso e intervengano a far sì che i pubblici amministratori regolino anche tutte quelle attività in grado di incidere sul bene ambiente. In base a quanto sentito negli organi di informazione, non capisco come in periodo di pandemia sia stato possibile lasciare almeno per 48 ore dei pesci in putrefazione che attiravano poi anche pantegane a divorarli. Sappiamo poi, dagli organi di informazione, che i veterinari hanno fatto le loro analisi e i carabinieri le loro verifiche, ora Legnano è tornata a respirare. Su sollecitazione del Comune, il Consorzio fiume Olona ha affidato la bonifica dell’alveo a un’azienda arrivata dalla provincia di Bergamo. A mezzogiorno le carcasse erano già state eliminate nel tratto di fiume che attraversa le Gallerie Cantoni, dove nei giorni scorsi i pesci morti si erano accumulati a quintali. Ulteriori controlli sono stati effettuati, per verificare l’eventuale presenza di nuovi pesci portati dalla corrente e valutare quindi l’eventualità di ulteriori interventi. Di tutto ciò nessuno si è meritato di farmi sapere niente. Ho comunque scritto all’Assessore alla ecologia della Regione Lombardia perché egli possa valutare di dar vita ad un accordo di programma quadro per la valorizzazione e il disinquinamento del fiume Olona che troppo continua ad essere dimenticato mentre dovrebbe essere a servizio degli uomini e non delle industrie.
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