Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

“MAI DIRE GATTO…”

CESARE CHIERICATI - 17/07/2020

estenseSembrano agitarsi con molto anticipo le sciroccose acque della politica varesina. Siamo a un anno dalla prossima tornata elettorale e per dirla in gergo ciclistico è già cominciato il surplace, ovvero il gesto atletico che consente ai campioni ciclisti della velocità su pista di temporeggiare in equilibrio sulla bicicletta fin quando uno del contendenti (tre al massimo per ogni prova) decide di rompere gli indugi prendendo la testa e optando quindi per una insidiosa volata lunga. È più o meno quello che ha fatto venerdì scorso 10 luglio su queste colonne l’assessore ai servizi sociali di Palazzo Estense e membro della direzione provinciale del Pd Roberto Molinari. In un lungo intervento ha messo in evidenza nell’ordine: i demeriti storici degli ultimi 23 anni dei governi cittadini di centrodestra che hanno lasciato in eredità ai subentranti di centrosinistra una città in abbandono e priva di progettualità; ha sottolineato la disaffezione di due figure storiche di Forza Italia come Roberto Puricelli e Roberto Leonardi”; è poi passato all’esame del parricidio di Bobo Maroni, prima convinto a candidarsi come futuro sindaco di Varese poi messo fuori gioco da una sorta di riffa tra lui, “usato garantito” e il “nuovo frizzante” incarnato dalla leghista Barbara Bison. Dimenticati invece in un angolo gli eterni colonnelli delusi di Piazza del Garibaldino: Pinti, Piatti e l’algido Binelli. Insomma un quadro di macerie propiziate, secondo Molinari, da un lato dalla tante incapacità e dalle troppe golosità trascorse del potere leghista, dall’altro dall’avvento di un’amministrazione invece capace di ” smuovere le acque paludose in cui era stato fatto affondare il capoluogo…”

Dopo essersi posto alcune domande retoriche sulla bontà presente e futura dell’attuale compagine di governo cittadino così conclude: “Penso che la forza tranquilla di Galimberti, del Pd e del centrosinistra con l’apporto di tante persone provenienti dalla società civile possano rappresentare un’alternativa ben più solida rispetto a un passato già una volta sconfitto che non ha saputo rinnovarsi ed anzi ha dato finora una pessima rappresentazione di sé”. Insomma un invito più o meno esplicito a un cambio di casacca, a incamminarsi sul sentiero della transumanza politica tanto battuto a livello nazionale. Requisiti richiesti: essere moderati, orfani di destra, ma non salviniani. Di fronte a tanta convinzione “strategica”, il cronista non può che rifarsi in tutta modestia al collaudato adagio: “Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, massima di vita, non solo calcistica, di Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino. Già perché il certificato di morte politica presunta della destra un po’ frettolosamente stilato da Molinari potrebbe anche trasformarsi in un boomerang e propiziare risvegli che in terra varesina è sempre buona norma mettere in conto.
È indiscutibile tuttavia che la Giunta Galimberti, pur con qualche sparigliamento interno di troppo e ricorrenti forti malumori (vedi il caso Masterplan alle spalle di piazzale Kennedy) è riuscita a raddrizzare la barca della Caserma Garibaldi; ha avviato il piano stazioni; sta studiando la combinazione di traffico ottimale per strappare una volta per tutte Largo Flaiano alla congestione permanente del traffico e al degrado; ha riasfaltato chilometri e chilometri di marciapiedi e strade e molte ne restano ancora da fare; ha dato impulso alla socialità pubblica, a interventi di edilizia scolastica di alto profilo e al potenziamento della sicurezza. Ha infine garantito, in accordo con gli ambulanti, il ritorno del mercato in piazza Repubblica entro fine anno scivolando però nei giorni scorsi, piuttosto goffamente, su una pubblicità evocante il fantasma del vecchio mercato coperto liberty abbattuto negli anni ottanta nell’ambito dello sciagurato intervento delle Corti. Come dire ai cittadini: guardate che è lì che torneremo. Ma non sarà così lo sanno anche i sassi di piazza Repubblica.
Si stia piuttosto coi piedi ben ancorati a terra. Legna da ardere ce ne è abbastanza per i dieci mesi che separano l’attuale maggioranza dalla elezioni. Non è opportuno distrarsi, né aggiungerne altra come le pedonalizzazioni del comparto Robbioni – Del Cairo e della Motta. Buone idee ma per il prossimo futuro. All’oggi i varesini chiedono fatti concreti, tempi certi di realizzazione dei “grandi progetti”, cambiamenti tangibili e anche la soluzione di magagne antiche come la sgangherata vita notturna in Piazza Ragazzi del ’99 rimasta identica a quella di quattro anni fa.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login