Siamo veramente bizzarri noi italiani! Prima delle ultime elezioni europee, quando la Commissione Europea era nettamente rigorista, i sovranisti la denigravano addossandole i crimini del fiscal compact, dell’inflessibilità di non permetterci di sforare il rapporto tra deficit e Pil, di esaminare troppo severamente i “nostri” bilanci. Ora che il vento, grazie ai risultati delle elezioni europee dello scorso maggio, ha cambiato direzione e dopo che la pandemia ha colpito l’intera Europa, inducendo le istituzioni europee a venire in soccorso ai Paesi membri con eccezionali misure di aiuto elargite o a fondo perduto o come prestiti a tassi quasi irrisori, gli stessi sovranisti si rifiutano di accettare tali aiuti. Soprattutto si oppongono a ricevere l’aiuto di 37 miliardi da parte del MES.
Sul MES si è accesa una grande diatriba in un clima di tifo da stadio. Ho posto agli amici di facebook di dirmi che cos’è il MES e di indicarmi le ragioni per cui sono contrari al MES. Alla prima richiesta nessuno ha risposto, mentre ho registrato tre motivi che espongono la contrarietà al MES. Cercherò di dare una spiegazione sulla natura del MES e di dare risposte a chi è contrario al MES.
Che cos’è il MES, dunque. Non è una banca, non è un’istituzione europea, ma un trattato inter-governativo firmato nel 2012 (in Italia, governo Monti) fra i 17 stati dell’eurozona, a cui si sono aggiunti successivamente altri due stati. (La troika era intervenuta nella crisi greca – un cinismo tutto europeo! – tre anni prima e le sanzioni prese contro quel Paese nulla hanno a che fare con il MES! È tutt’altra vicenda!)
Il MES è un garante che riceve un capitale raccolto tra gli stati membri e garantisce fondi sulla base delle garanzie che a sua volta ha ricevuto dai Paesi firmatari. Esemplifichiamo: Antonio ha bisogno di uno prestito, ma nessuno glielo concede perché è al verde, tuttavia Antonio è tranquillo perché Giuseppe, al quale lui tempo prima aveva prestato soldi che ancora non ha ricevuto indietro, glieli può non solo restituire ma assicurarne la solubilità.
Il MES ha la possibilità di impegnare 500 miliardi, ma il contributo versato al fondo comune è di molto inferiore (i Paesi hanno versato 80 miliardi, l’Italia precisamente 14,33 miliardi, cioè il 17,91% del totale, la Germania il 27,1464%, la Francia il 20,3859%, la Spagna l’11,9037% e così via gli altri Paesi). Poiché solo Germania, Francia e Italia hanno contribuito con più del 15% solo questi tre paesi acquisiscono un potere di veto effettivo nel caso che Commissione Europea e BCE decidessero di prendere decisioni urgenti in caso di minaccia per la stabilità finanziaria ed economica della zona euro. E questo nessuno lo dice!
Concludiamo questa prima parte: il MES è una specie di assicurazione a vantaggio dei paesi a maggior rischio a causa del loro alto debito pubblico. È nato per rassicurare gli investitori in questi paesi, non quelli tedeschi che hanno un rapporto tra debito pubblico e PIL che è la metà di quello italiano.
Altra osservazione. La somma che l’Italia ha versato non l’ha attinta dalle casse del Tesoro, ma dal mercato finanziario. Infatti, il pagamento, in cinque rate annuali di 2,866 miliardi, è stato coperto con emissioni di titoli di Stato a medio – lungo termine, il cui ricavo netto ha finanziato in tutto o in parte la contribuzione italiana al MES.
Ed ora rispondiamo alle tre osservazioni posteci dai lettori.
Vero è che chi si oppone al MES – i sovranisti – lo fanno per minare l’euro e il processo di completamento dell’Unione monetaria. Vogliono uscire dall’Europa come ha fatto il Regno Unito recentemente? Lo facciano. Ma sappiano che uscire dall’Europa significa abbandonare l’euro, che l’Italia sarà obbligata a stampare la vecchia lira che servirà per acquistare i titoli del debito pubblico rimasti invenduti, che il debito verrà ridenominato in lire, che bancomat e carte di credito smetteranno di funzionare e i conti correnti saranno bloccati per impedire fughe di capitali all’estero, che la lira subirà una drastica svalutazione che farà aumentare i prezzi di tutti i beni importati, che i tassi d’interesse aumenteranno di pari passo, che si imporranno dazi sui nostri prodotti per neutralizzare l’effetto della svalutazione della lira…
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