Ricordate i drammatici giorni di marzo con il picco del contagio, chiusi in casa, il timore di non poterne più uscire, la sensazione di claustrofobia, l’angoscia del futuro? Un conforto, una voce amica, un invito alla speranza si alzava da Castiglione Olona invitando a non disperare, a guardare in alto e dentro a sé stessi, a ritrovare valori ed emozioni dimenticati, a riscoprire la bellezza in tutte le possibili declinazioni, nell’arte, nella fede. Quei messaggi veicolati attraverso Facebook, Instagram e Twitter nella rubrica #pensieripositivi venivano dalla conservatrice e responsabile dei servizi educativi del Museo della Collegiata di Castiglione, Laura Marazzi, storica dell’arte e geniale comunicatrice.
Una voce spontanea nata per portare sostegno morale, per consolare e incoraggiare è stata premiata giorno dopo giorno da un incredibile successo, gratificata da decine, poi centinaia di mi piace, di condivisioni, di messaggi che testimoniavano l’attesa quotidiana dell’appuntamento alle otto del mattino. Alla fine dei due mesi, la rubrica ha avuto su Twitter oltre 150 mila visualizzazioni, 110 mila su Facebook e poco meno su Instagram. Un “miracolo” reso possibile dal prezioso mix di sensibilità, cultura e disponibilità di un’esperta d’arte innamorata del suo mestiere che, prima di arrivare a Castiglione Olona, è stata per quindici anni conservatrice al Museo Baroffio del Sacro Monte, stimata e rimpianta da molti.
Appuntamento alle otto del mattino, si diceva. Quasi una voce clandestina nel clima di paura che avvolgeva le persone prigioniere del lockdown, una specie di Radio Londra del tempo di guerra. Ogni giorno sui social, dal 17 marzo al 17 maggio, il conforto della frase d’un personaggio celebre, seguita da una breve riflessione della conservatrice: “Sono pillole di filosofia, piccole medicine dello spirito – spiega Laura Marazzi – ogni volta abbinavo il senso della citazione a un oggetto d’arte custodito nel complesso monumentale legato al cardinale Branda Castiglioni, all’arte sacra del Quattrocento, ai capolavori di Masolino da Panicale e dei suoi allievi”.
Fonti d’ispirazione non solo le opere più conosciute, ma anche i particolari nascosti, uno smalto di tre centimetri, il dettaglio di un affresco, un reliquiario, la vigna, un albero fiorito. Qualche esempio? Su Facebook, Instagram e Twitter appare l’interno del campanile della Collegiata visto da sotto in su, attraversato dalle corde e dai raggi del sole accanto a una frase di Martin Luther King: “Per fare il primo passo non hai bisogno di vedere tutta la scala”. La Marazzi commenta: “Le scale di legno salgono nel buio. Solo quando, gradino dopo gradino, arriveremo in cima, guarderemo tutto dall’alto, immersi nella luce. E capiremo tutto il senso del nostro salire.
Lo scopo è regalare una pausa per tirare un respiro di sollievo, mostrare qualcosa di bello attraverso le parole dei grandi della letteratura. Charles Dickens scrive: “È stato uno di quei giorni di marzo quando il sole splende caldo e il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra”. La conservatrice posta una bella immagine primaverile del campanile della Collegiata tra gli alberi in fiore e commenta: “Con l’equinozio di primavera la luce comincia a prevalere sulla notte, anche se ancora non ce ne accorgiamo. Così è difficile scorgere miglioramenti nella situazione attuale anche se sappiamo che, a piccoli passi, cresceranno”.
Sant’Ambrogio, epistola 7,17: “Libero è colui che lo è dentro di sé”. La conservatrice mostra l’immagine del vescovo racchiusa in una nicchia affrescata da Masolino in Battistero e spiega: “Ambrogio era governatore di Milano quando improvvisamente fu acclamato vescovo. Cercò di sottrarsi alla carica, anche con la fuga. Decise infine di accettare quella chiamata inattesa. Attraversò tempi difficili in una Milano divisa e turbolenta, offrendoci insegnamenti cristallini e attuali. Uno di questi è che la libertà interiore è più forte dei condizionamenti esteriori. Chi si sente oppresso da clausura forzata, non perda il desiderio di coltivare spazi interiori di libertà”.
La rubrica piace, diventa un imperdibile incontro quotidiano. Finito il lockdown, l’imprevedibile sviluppo: dal cocktail d’arte, storia e fede che la Marazzi offre ai “navigatori”, il parroco di Castiglione don Ambrogio Cortesi e il direttore del museo Dario Poretti decidono di ricavare un libro che, già nel primo giorno, vende decine di copie. Il volume s’intitola 60 passi nell’arte a Castiglione Olona. Appunti di bellezza per tempi difficili. È stampato da Grossi Edizioni, progetto grafico di Paolo Zanzi, prefazione del parroco. Costa 15 euro e ne sono state stampate 500 copie. “Ma ciò che stupisce e commuove – commenta l’autrice – è il concorso di gente che ha chiesto di contribuire alle spese di stampa e di chi ora sale alla Collegiata per comprarlo”.
Tante prenotazioni, un piccolo best-seller. In elegante veste grafica full color, il libro riunisce in 128 pagine 60 pensieri più quello conclusivo dedicato a Dante Alighieri, con le immagini che vestono di bellezza i difficili giorni della quarantena. “L’obiettivo – dice la Marazzi – è far conoscere o riscoprire dettagli artistici di Castiglione Olona che, in piena epidemia, hanno ritrovato il valore che avevano in origine. Come, per esempio, i santi invocati contro le antiche epidemie di peste”. Franco Canziani, poeta per immagini del borgo medievale, firma alcune fotografie. Il volume è promosso dalla parrocchia Beata Vergine del Rosario col concorso di Elena Lucioni.
Tanti i temi toccati, la speranza che diventa fede declinata in chiave cristiana e prende l’aspetto di un angelo di Masolino, la concordia necessaria per uscire dalla drammatica situazione, l’esempio di S. Rocco che dimostra il valore dell’antico rimedio dell’isolamento contro il contagio. E tante le immagini calzanti d’arte sacra e i luoghi di Castiglione nominati, la chiesa di villa, palazzo Branda, il borgo, il ponte, il museo. Tanti infine gli autori citati, S. Agostino, Bergoglio, Ratzinger, Goethe, Pasolini, Pasternak, De André, Calvino, Lutero, Trilussa, Dickinson, Cicerone, Seneca, S. Caterina, S. Francesco, Turoldo, Pavese, Dostoevskij, Tolstoj, Martini, Ravasi, Yourcenar, Rodari, Mazzolari, Merini, Voltaire, S. Bernardo, Sallustio ecc.
“La gente chiedeva di dialogare e di essere rincuorata come dimostra l’alta audience registrata dalle messe delle 7 celebrate da papa Francesco nella cappella della casa di S. Marta in Vaticano – aggiunge la Marazzi – Non tutti, in quei giorni, si sporgevano dalle finestre e dai balconi per cantare, molti erano impauriti e sentivano il bisogno di elevarsi, preferivano ascoltare Ambrogio parlare di bellezza e libertà interiore, volevano ascoltare parole d’aiuto. Ma niente prediche, non era quello l’intento”. Un successo clamoroso. E terminiamo con l’ultimo esempio del romantico matrimonio tra pensiero e arte celebrato dalla conservatrice della Collegiata. È quello che conclude la serie dei sessanta passi del titolo.
Dante Alighieri scrive nel canto XXXIII del Paradiso: “A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva ‘l mio disio e ‘l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle”. Laura Marazzi spiega: “Termina la Divina Commedia. Dopo l’ineffabile visione di Dio, principio del movimento dell’universo, Dante sente che il suo desiderio e la sua volontà ruotano in armonia con “l’amor che move il sole e l’altre stelle”: per un istante egli è in simbiosi con quel movimento, che è la vita di Dio, una pienezza nella quale stare senza poterla esprimere a parole. Così è per tanta bellezza, impossibile da descrivere ma nella quale immergersi. Con il rosone della Collegiata, nitida “rota” che regala mutevoli giochi di luce mostrando che l’armonia è dinamismo, termina la rubrica #pensieripositivi”.
Il libro è in vendita in parrocchia a Castiglione e nella biglietteria del Museo della Collegiata. Presto sarà acquistabile online tramite il sito dell’editore Grossi.
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