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PROMOSSA E BOCCIATA

MARGHERITA GIROMINI - 12/06/2020

Gli esami non finiscono mai, lo diceva Eduardo De Filippo. E con gli esami le relative valutazioni, con i voti o con i giudizi, con le promozioni e le bocciature.

Promossa a pieni voti la maestra Francesca, docente di scuola dell’infanzia a Prato: dal 25 maggio dà appuntamento ai suoi piccoli alunni all’interno di un parco. Ben distanziati, all’ombra degli alberi, i piccoli ascoltano la maestra leggere a voce alta storie di diverso genere.

È una sorta di scuola all’aperto, fuori dall’edificio scolastico (le lezioni sono sospese dal lontano 23 febbraio), fuori dall’orario scolastico (che in tempi di Covid non esiste), fuori dalle logiche sindacali (talvolta difficili da capire).

Interrompo l’elogio a Francesca per inviare in contemporanea nell’elenco dei bocciati il sindacalista provinciale che l’ha pesantemente criticata per l’eccesso di disponibilità che oscura, facendole passare come minimo per “disimpegnate,” le insegnanti che non si lasciano trascinare dal suo esempio virtuoso.

Non ho voluto approfondire le argomentazioni del sindacalista che è stato immediatamente corretto dalla responsabile scuola nazionale del suo sindacato: riconosciamo che la maestra Sivieri è brava e generosa, però… però non si è resa conto che con il suo gesto rischia di mettere in cattiva luce chi “non fa”. No comment.

Ma torniamo a Francesca. Una maestra aperta e vivace, innamorata del suo lavoro e appassionata al suo compito, come ce ne sono tante. Capace di spendersi per gli altri con un piccolo gesto.

Stanca di incontri solo a distanza ha pensato di sfruttare la bella stagione per ritrovarsi con i bambini a cui regalare qualche ora di piacevole ascolto all’aria aperta.

Le domande capziose invece suonano così: ma “quel” tempo dedicato alla lettura nei prati sarà dentro l’orario di servizio, fuori dall’orario di servizio? Nell’ambito del suo monte ore lavorativo, o nella fascia temporale dello straordinario? Eccetera.

Trovo svilenti e banalizzanti questi discorsi quando sono riferiti a chi fonda la propria opera educativa sulla relazione interpersonale che richiede modalità diverse dalla fissità di altri ruoli lavorativi.

Per fortuna Francesca non si è lasciata intimorire dalle polemiche, è convinta di ciò che fa, si sente sostenuta dalla gioia dei bambini, appoggiata dalle famiglie, è serena perché risponde alla propria coscienza di donna libera.

Continua con l’attività di lettura a Prato; ha aperto una pagina Facebook dal nome “Prati nelle storie” e prosegue per la propria strada.
Buon lavoro, cara amica! Con l’augurio che il tuo gesto funga da traino per altri insegnanti che potranno mettere al lavoro la propria creatività per la gioia dei bambini di Prato.

Nell’elenco dei bocciati, al primo posto, metterei la dirigente ospedaliera di Saronno che da mesi sottraeva dispositivi sanitari alla collettività per poi rivenderli alle strutture private.

La signora S.V. (il nome per esteso è facilmente reperibile in rete) si muoveva in accordo con un amico esterno all’ospedale pubblico e, cosa più terribile, ha continuato a sottrarre beni preziosi alla sanità pubblica anche nel periodo dell’emergenza Covid.

Nelle intercettazioni telefoniche sostiene “Mi dispiace per i pazienti, però…”. Eppure lame e batterie per laringoscopi sono, erano, attrezzi essenziali per intubare i pazienti in rianimazione, indispensabili durante i giorni peggiori dell’epidemia.

Scrupoli, zero, per la dottoressa S.V.

Guadagni elevati, sempre in crescendo, nei mesi di marzo e aprile. Lei è la più pretenziosa dei due. Spinge il complice ad alzare i prezzi dato che di questi dispositivi non si può fare a meno.

Con quel denaro ci potrà stare “una bella mangiata, un bel regalo, ci compriamo una borsa di Prada”.

Bocciata con la piena insufficienza, la dottoressa.

Anche il Gip annota, credo sconvolto dalla vicenda: “Avidi e dotati di sconcertante cinismo”.