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Noterelle

FAKE/2 SCIACALLAGGIO

EMILIO CORBETTA - 03/04/2020

fakeÈ un momento veramente impegnativo quello che stiamo vivendo e non so quanto sia giusto definirlo “momento” perché con questo termine generalmente si intende l’istante presente del nostro vivere, quindi un tempo brevissimo, mentre questo momento potrebbe essere molto lungo e purtroppo difficile da superare. Non sappiamo quanto tempo dovremo combattere, fare sacrifici, quali problemi anche gravi dovremo affrontare per via di questa pandemia che ci coinvolge.

La preoccupazione per la salute deve prevalere – è una questione prioritaria – ma non deve essere sottovalutato neppure il problema del pane quotidiano, ossia il problema dell’economia di tutti, cercando il giusto equilibrio sempre difficile da realizzare vista l’eterna tentazione della speculazione presente in noi, comuni mortali. E qui realizzare sciacallaggio è cosa facile. La fantasia degli speculatori, degli approfittatori si scatena.

Quello che invece rende perplessi è il “vizio” di divulgare fake news nell’ambito dei così detti “social” che purtroppo decadono dal ruolo di apporto sociale, culturale, trascinati in giù da questa brama di fare i “ballisti”, come noi da piccoli classificavamo i nostri amici che raccontavano frottole: “Quello lì è un ballista, non darci a tra (non dargli retta)” e quello era stigmatizzato.

L’uso delle fake news è frequente in politica, ovviamente non quella raffinata, intelligente, saggia, ma quella stupida ed infima che tanto affascina certi strati della popolazione. Quella dove si calpesta la figura del politico avversario anche con lo sproloquio addebitandogli peccati, vizi e frasi mai dette in modo da denigrare e far addirittura odiare la figura antagonista. Qui il fine della manovra è chiaro e si abusa della diffusione appunto legata alla tecnologia dei social, divenuti mezzo politico. Su questi strumenti di comunicazione non vengono più lanciati progetti o idee ma solo slogan e talvolta solo parole che, se possibile, possano provocare reazioni emotive. E il discorso politico? Scomparso purtroppo da decenni, da poco prima della discesa in campo di Berlusconi, da quando ha trionfato la scienza della comunicazione. A questo punto divulgare notizie false sembra essere una necessità, tollerabile secondo molti. Quindi lo sciacallaggio politico non è peccato. Non è” falsa testimonianza “.

Cambiamo soggetti: consideriamo gli amanti della bugia; perché lo fanno? Divulgazione di pensieri ritenuti veri per ignoranza? In malafede si divulga una notizia falsa, ma ben descritta in modo da imbrogliare facendola sembrare vera: per gioco? O viene divulgata per soddisfare un certo bisogno di protagonismo?

In questi giorni abbiamo sentito dai social lunghe “tiritere” con accuse di complotti da parte di certe nazioni contro altre, tanto che è stato usato il termine “complottismo”.

Si sono evocati laboratori scientifici che avrebbero condotto studi sui virus in generale e sui coronavirus in particolare per realizzare nuove complesse molecole da usare volutamente per scopi innominabili; poi purtroppo queste molecole sarebbero sfuggite al controllo dei bioingegneri… oppure qualcuno dice che dovevano proprio servire per aggressioni biologiche specifiche.

Già durante l’ultimo conflitto si cercò di usare armi biologiche, ma troppo grossolane erano le conoscenze d’allora e non fu efficacemente usata quest’arma. C’erano i gas, ma non furono usati per convenzione. Furono usate bombe al fosforo con gravi conseguenze per i colpiti e poi infine si usarono bombe atomiche con le conseguenze che tutti sappiamo.

Gli scienziati negano quanto detto e dimostrano che questa molecola assassina ha origine naturale.

Comunque in tutti i diffusori di queste notizie vi è un certo spirito di sciacallaggio, non per realizzare un fine ma per particolari problemi di personalità e infatti gli psicologi hanno studiato il bisogno di certi individui di dire bugie.

Abbiamo bugiardi compulsivi e bugiardi patologici. I primi vivono una realtà loro, praticamente irreale, mentre i secondi hanno dei fini aggressivi nei confronti del prossimo. Tra questi, e in numero abbondante, potrebbero starci certe figure dei nostri politici, mentre tra i primi possono essere classificati i creatori delle fake news.

Quello che dispiace è che una tecnologia che potrebbe portare grandi vantaggi, se correttamente usata come detto, diventa facile terreno anche di truffe morali basate su bugie.

Molto rattristante che difetti personali che sfiorano il patologico, ma che secondo esperti sono vere e proprie patologie, arrivino a pesare in modo così grave sulla fragilità del nostro vivere troppo esposto a queste forme di sciacallaggio anche in periodi tragici come l’attuale.

Vien da esclamare: ma non hanno nient’altro da pensare questi qui!?

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