La Pasqua per i cattolici è la celebrazione liturgica più importante. Segna un transito: Gesù passa dalla morte alla vita e prefigura il passaggio del cristiano dalla morte alla vita in Dio.
La festività è solennizzata con riti religiosi, anche se sono scomparsi i “tricch e tràcch” e le “raganelle” che sostituivano le campane, mute, per indicare le funzioni religiose durante il triduo, così è decaduta l’usanza di conservare le uova raccolte durante il Venerdì santo per essere date ai contadini durante la potatura al fine di preservarli dalle cadute improvvise.
A livello gastronomico si omaggiano colombe e uova di cioccolato, queste sostituiscono le uova sode colorate che venivano scambiate fino a un cinquantennio fa, tradizione invece ancora radicata nell’Europa dell’Est dove la mattina di Pasqua ogni famiglia porta in chiesa per la benedizione il suo cestino di uova decorate, coperto da una salvietta rituale: narra una leggenda che il demonio é legato da una catena formata da tanti anelli quante sono le uova decorate nell’arco di dodici mesi.
Le uova sono il simbolo della nascita e della Resurrezione di Cristo, mentre la colomba simboleggia Cristo e lo Spirito Santo.
I piatti identificabili con la Pasqua, nelle nostre zone, sono l’ “insalada e ciàpp”, uova sode spaccate in due con insalatine ed erbe primaverili ed il capretto arrosto, cibo, con l’agnello, non presente nella gastronomia tradizionale ma legato ad eventi rituali che ribadiscono la connotazione simbolica secondo la antica usanza ebraica in ricordo dell’esodo.
Non avendo trovato un menu completo riferibile alle nostre zone, ne propongo uno ottocentesco della cucina milanese, molto simile alla nostra anche se che non presenta cibi cotti nella creta.
Pranzo di Pasqua: antipasto: salame crudo affettato (salsiccione), mezze uova sode con la foglia di ulivo. Quindi, Patrid maridà (detto anche panada), si tratta di un piatto povero: pane sminuzzato bollito in brodo con aggiunta di uova e grana padano. Capretto arrosto con lattughino. Formaggi misti (Sbrinz, Gruera, Grana). Colomba pasquale. Frutta fresca. Caffé e grappa.
Vini: Bianco Soave di Valpolicella, Barolo, Moscato spumante.
Si può notare come le componenti del menù siano semplici, ma ricche di legami simbolici.
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