Spinto da simpatizzanti, ho cercato di dotarmi degli strumenti necessari per affrontare l’accorata protesta avanti la sede della Provincia di Varese della signora Alexandra Bacchetta, titolare del Relais Ca’ dei Santi danneggiato dall’alluvione del 2009 e che ha ricevuto un rimborso di molto minore rispetto ai danni sofferti. Protesta mediante sciopero della fame.
Ho, quindi, scritto al Presidente del Consiglio della Repubblica italiana e per conoscenza alle autorità varesine e al prefetto di Varese per chieder loro come intendessero comportarsi rispetto ad una sofferenza che non riguarda una singola persona ma una comunità e soprattutto rispetto al controllo del territorio che può dare adito a ripetuti incidenti, come quello appunto del 2009 ed anche molto più gravi.
La signora Bacchetta è una delle tante che ha protestato per il mancato rimborso delle spese incontrate da imprenditori varesini per colpa dell’alluvione del 2009.
Questa protesta (riguardo alla quale c’è pure stata una presa di posizione all’ultimo consiglio comunale di Varese), va tenuta in conto e devono trovarsi da parte dello Stato forme di risarcimento o di assistenza che possano consentire agli imprenditori di poter riprendere la attività intrapresa e fortemente ostacolata. Sarà una frase scontata ma sostenere gli imprenditori significa supportare il territorio entro il quale gli stessi operano.
Quanto capitato durante la alluvione citata, ha, poi, posto all’attenzione, soprattutto degli enti locali, i problemi dei corsi d’acqua. Molti si sono dati da fare progettualmente, ma non sappiamo se il territorio varesino sia completamente e adeguatamente monitorato.
Avremmo così piacere che tutto il governo e i ministri competenti abbiano a raccomandare a tutti gli amministratori locali, che vengano resi operativi tutti quei progetti volti a mantenere sotto controllo il territorio evitando il possibile ripetersi di fenomeni uguali a quello del 2009 o peggiori.
Nel caso in cui ci fossero problemi finanziari, ho invitato il Presidente Monti a supportare anche finanziariamente gli enti bisognosi.
Ci sarebbe, infatti, una minor spesa da finanziarsi nell’agire in prevenzione piuttosto che nel risanare le conseguenze di un danno grave quale quello appunto risalente al 2009.
Chiaramente questo appello alla responsabilità lo ho posto a tutti gli amministratori locali e regionali che hanno letto per conoscenza la mia richiesta.
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