E’ davvero incredibile come quel bene che sembrava unico, bellissimo, irripetibile, all’improvviso sfugga di mano e costringa a modificare radicalmente il tuo stato d’animo, la vita stessa, quasi volesse dimostrarti che non c’è nulla di irresistibile o di intoccabile e che tutto faccia parte di una impalpabile concomitanza di situazioni che arrivano e che aprono tutte le porte, anche quelle che tenevi saldamente chiuse per conservare la tua identità. Il nemico è invisibile. Non lo vedi, non sai come combatterlo, non sai da dove possa spuntare, ti devi ritirare, devi nasconderti, devi abbandonare il campo e attendere che la sconfitta prepari una rivincita.
Mentre il nemico miete le sue vittime e il mondo lo studia e lo combatte, ti fermi a pensare per cercare di fare il punto. Vorresti essere sicuro, dare risposte razionali, proteggere le persone che ti sono vicino e quelle che vengono travolte, vorresti allontanare il male, ma nulla di quello che pensi dipende solo da te, si vince solo se tutti capiscono il problema e uniscono le loro forze. Per la prima volta ci si rende conto che tutto il resto non conta niente e che l’unica cosa da fare è fare fino in fondo il proprio dovere come ci viene imposto da chi amministra con determinazione e coscienza la nostra salute, il nostro benessere. E’ difficile combattere, ma è l’unica cosa vera che si possa fare. Essere uniti, rispettare le regole, essere al servizio della famiglia e della comunità, guardare avanti con ottimismo e determinazione senza mai recedere, avere fiducia, non lasciarsi abbindolare da chi stupidamente vuole contraffare la verità, dipingendola come se si trattasse di un meccanismo privato, fatto su misura per una opportunità individuale. Il male quando arriva destabilizza, cambia la nostra vita, ma compie un’operazione che se ben orientata può modificarla in meglio, facendoci uscire allo scoperto per rivisitare quei valori che abbiamo forse buttato alle ortiche troppo repentinamente.
Di che cosa ci riappropriamo mentre lottiamo contro il coronavirus? Della famiglia, del suo valore, della sua bellezza, una bellezza che esce fuori da un’opaca approssimazione riabilitando il senso dell’unione, l’importanza della reciprocità, la condivisione, il sorriso, ma anche l’energica fruttificazione del rispetto, quel rispetto di cui ci siamo spesso dimenticati, forse pensando di essere diventati improvvisamente potenti quasi quanto quel Dio che avevamo imparato a conoscere e a pregare nelle forme di un catechismo che coinvolgeva tutta la nostra vita. Il valore e il senso della vita riemergono con tutta la loro forza e lo fanno senza concederci il lusso di sicurezze o di verità, lo fanno e basta mettendoci alla prova, perché l’uomo riscopra chi è veramente, quale sia la sua reale dimensione, di che cosa abbia realmente bisogno.
E’ la filosofia umana che si mette alla prova, che si ricompone, che si apre di nuovo alla positività di un pensiero che ha bisogno di qualcuno che gli ricordi il senso della bellezza, il significato vero e profondo dell’amore, il senso umano del bisogno e quello della necessità. E’ la persona che chiede di essere amata e vissuta per quello che è, espressione di un amore che va oltre le illusioni e le trasgressioni e che trova nella difficoltà e nella sofferenza il luogo da cui decollare per ridare un senso logico alla vita, dotandola delle sue condizioni essenziali, quelle che in molti casi abbiamo perduto per strada, abbagliati da un benessere fatto in buona parte di immagini e di illusioni. Oggi l’umanità deve lottare, ma come ogni volta oltre la siepe c’è sempre una luce, un mondo nuovo che attende e che aiuta a capire meglio il significato di tutto quello che abbiamo ricevuto.
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