In tempi così drammatici, anche una buona notizia che giunga da una buona politica può aiutare a guardare con minor pessimismo quel che ci attende. Si tratta di un piccolo passo avanti, ma sicuramente prezioso nella direzione della decarbonizzazione del sistema elettrico e della riduzione delle emissioni climalteranti. Un segnale netto in una direzione che può riguardare migliaia di cittadini, intere comunità, condomini e quartieri che si alleano.
Si sono messe le basi anche in Italia per la creazione di comunità rinnovabili e sistemi di autoconsumo collettivo. Ad aprire la porta a questi nuovi modelli energetici è il provvedimento con cui annualmente il Governo cerca di risolvere alcune disposizioni urgenti. Il testo è attualmente in mano alla Camera, dove le commissioni Affari costituzionali e Bilancio hanno approvato un emendamento espressamente dedicato all’autoconsumo da fonti rinnovabili. A essere precisi le proposte emendative erano tre, tutte identiche, a prima firma rispettivamente Patassini (Lega) Sut (M5S) e Gadda (Italia Viva). Niente litigi pretestuosi una volta tanto, con il messaggio che l’ambiente è un bene comune.
Nel dettaglio, la modifica al decreto Milleproroghe appena votata, anticipa il recepimento di alcune norme della nuova direttiva comunitaria sulle rinnovabili, la RED II. L’atto europeo ha incluso tra i suoi articoli misure specifiche per consentire alle famiglie, alle comunità e alle imprese di trasformarsi in produttori di energia pulita. Misure che offrono la possibilità agli edifici residenziali di installare un singolo sistema fotovoltaico e alimentare diversi appartamenti o ai cittadini di creare comunità energetiche locali autosufficienti.
Il Governo italiano è conseguentemente al lavoro per adottare nella propria legislazione la direttiva comunitaria con un provvedimento ad hoc, ma il Milleproroghe permetterà di anticipare i tempi per ciò che concerne autoconsumo collettivo ed energy communities (art. 21 e 22 della RED II).
Vale la pena di riportare alla lettera l’emendamento approvato. Esso prevede che i consumatori di energia elettrica possono associarsi per divenire prosumer che agiscono collettivamente a patto ovviamente che questa attività non costituisca l’attività commerciale o professionale principale. I nuovi “energy citizens” devono però rispettare alcune condizioni. Devono produrre energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da rinnovabili di potenza complessiva non superiore a 200 kW, entrati in esercizio successivamente alla data di entrata in vigore del dl Milleproroghe. Più partecipazione e più cooperazione per la cura della Terra.
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