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In Confidenza

UBUNTU

Don ERMINIO VILLA - 14/02/2020

desmond-tutu

Desmond Tutu

“Ubuntu” è un concetto-guida della tradizione africana e implica umanità, gentilezza, ospitalità, una predisposizione ad impegnarsi a favore degli altri e ad essere vulnerabile. Comprende compassione e spontaneità. Riconosce che il mio essere persona è legato al tuo essere persona, perché noi possiamo essere umani soltanto insieme. (Desmond Tutu)

“Ubuntu” è qualcosa di vicino all’”agàpe” cristiana, che non è solo amore, ma freschezza di sentimenti, intensità di donazione, lievità e dolcezza di rapporti.

Nella definizione-descrizione del vescovo Tutu c’è anzitutto l’essere vulnerabile. Di solito si esalta la fortezza, la fermezza, l’eroismo. C’è tutta una retorica sull’invincibilità, sul coraggio da leoni, sulla capacità di uscire indenni da cerchi di fuoco o da masse d’acqua.

E invece è un valore più alto la sincerità, la coscienza del limite, la consapevolezza di essere fragili, la libertà di piangere e la profondità nel vivere il dolore e la prova, la scelta di non prevaricare e di porgere l’altra guancia.

L’altra virtù che rende bella la vita cristiana (dei singoli come delle comunità) è la spontaneità: non c’è bisogno di spiegarne la necessità, in un mondo in cui predominano l’artificiosità, il calcolo, l’apparenza, l’interesse.

Oggi servono testimoni di questi valori, non maestri, teorici di chissà quali dottrine. La gente chiede agli uomini e donne di Chiesa di essere credibili, prima che credenti. Il poco (o tanto) che i nostri ragazzi e giovani avranno appreso o disimparato del cristianesimo dipenderà da questo.

Uno può essere cresciuto in una famiglia di cristiani praticanti e in un luogo come l’oratorio, che è culla straordinaria di educazione, solidarietà, integrazione, gioco e sogno…

Può aver assunto lo stile di un cattolicesimo borghese, fatto di messe regolari e di buone frequentazioni, ma poi, quando incontri la Parola – nel silenzio della preghiera o in una testimonianza di carità autentica – non sei più lo stesso di prima…

Succede così, quando vai ad un matrimonio o ad un funerale, ovvero a quegli eventi in cui capisci cosa conta, hai gli occhi umidi e ti prometti di pensarci domani a cambiare la vita per realizzarlo.

Tutti possiamo fare questi passi, cogliendo la grazia del momento senza rimandare a un “dopo” che non viene mai… Cerchiamo quel bene che appartiene a tutti e che è bellezza, se la offri agli altri. Questo significa interrogarsi sulla vita alla luce dei valori e della fede!

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