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Ambiente

ODORI A CASTELLANZA

ARTURO BORTOLUZZI - 07/02/2020

olonaC’è stata una riunione, alla biblioteca di Castellanza, nell’ambito del progetto D Noses finanziato dalla Comunità europea e seguito dal Politecnico di Milano, delle persone che si sono proposte per monitorare gli odori del fiume Olona della sua parte media (Castellanza, Olgiate Olona e Marnate). Questi, attraverso una applicazione appositamente scaricabile gratuitamente sul proprio cellulare, saranno istruiti sul modo di riconoscere gli odori e come segnalarli agli enti preposti.

Una simile iniziativa da parte del comune di Castellanza (e degli altri Comuni che hanno siglato il compimento dell’attività di ricerca) la considero volta, certamente, a cercare persone disponibili a compiere un’attività legata a un problema contingente (quale è la sperimentazione in corso), ma, soprattutto, a individuare soggetti che potrebbero divenire (ho questa speranza) veri e propri custodi del corso d’acqua. Questi potranno essere, così, segnalatori ai Comuni di tutte quelle che potranno essere le problematiche del fiume.

Nasce così, insomma, anche una responsabilità nuova da parte degli enti pubblici: il compito di dover essere vicini a questi “nasi”. Costoro non dovranno mai sentirsi trattati con sufficienza da parte dei Comuni. Gli enti pubblici, quindi, dovranno riconoscere ufficialmente le vedette con un loro attestato congiunto che certifichi il ruolo pubblico dalle stesse rivestito e svolto.

 Sulla base dei numerosi incontri che sul tema Olona ho avuto in passato presso la Regione Lombardia, posso ben dire che i cittadini, dal momento in cui viene riconosciuto il loro ruolo, abbiano a disporre di tutti gli strumenti necessari per compiere con autorità il proprio mandato e aver tutti i riferimenti per rivolgersi ai funzionari di Arpa, Alfa, Ats, Comune… Questi ultimi devono essere avvertiti di porsi sempre a servizio dei “nasi” e essere pronti a risolvere un problema dagli stessi evidenziato.

Ho scritto così ai sindaci dei Comuni del patto, all’assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, al presidente della Provincia di Varese e al docente interessato del Politecnico di Milano, segnalando di avere posto una richiesta invano sia alla Regione Lombardia sia alla Provincia di Varese sull’inutile metodologia di trattare solo per porzioni, e non nella sua totalità, le problematiche del corso d’acqua.

Quanto percepito a Castellanza potrebbe avere la propria causa nel comune di Varese? Non è corretto che ci si ponga questa domanda? Potrebbe avere solo un’origine locale l’odore segnalato da un “naso”?

Sorge allora la proposta che si tenga due volte all’anno una riunione di tutti i comuni rivieraschi del fiume Olona con la Regione Lombardia e un’altra riunione, almeno annuale, di tutti i “nasi” sempre con la Regione Lombardia.

I comuni rivieraschi dovranno poi consultare i “nasi” dagli stessi istituiti almeno bimestralmente.

Altra questione che ho voluto mettere in evidenza nella mia lettera, è questa: non dovrebbero avere tutti i comuni rivieraschi del fiume Olona dei propri “nasi”?

Questo l’ho chiesto, in particolare, alla Regione Lombardia perché non ho sentito di incontri nei comuni della parte a nord del fiume Olona fatti per la nomina di nasi ovvero di incontri con loro per discutere i risultati delle proprie attività e dei problemi riscontrati.

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