Il primo liberatore che ho conosciuto nella mia vita volava basso sganciando bombe sulle abitazioni del quartiere Monforte di Milano. Era l’inizio dell’ultima decade dell’ottobre 1942, era il primo grande bombardamento di Milano con unico obiettivo la strage di civili. Era la restituzione delle incursioni terroristiche dei tedeschi sulle città inglesi e i quadrimotori americani “Liberator” trasportavano e sganciavano tonnellate di esplosivo. Angoscianti i bilanci di incursioni successive su Milano, in particolare del febbraio e dell’agosto 1943, ma ero già sfollato a Como, e non avrei mai dimenticato l’aereo che passava sopra di me e poco dopo il boato delle esplosioni e la visione dei vialetti del mio piccolo giardino che sussultavano.
Ecco perché mi ha attratto in modo particolare il proposito, confidato alla stampa locale, dei partiti di centrodestra di presentarsi alle elezioni comunali del 2021 uniti per “liberare” Palazzo Estense dall’occupazione del Centrosinistra avvenuta nel giugno del 2016.
Si prendono una bella rincorsa e con una stuzzicante immagine, quella di liberatori, gli avversari di Davide Galimberti, accompagnata da singolari dichiarazioni circa l’assenza di impegno amministrativo della giunta in carica rispetto a quello del passato. E ci sono stati leghisti giovani coraggiosi che si sono offerti come candidati a sindaco.
Va ricordato che, con Raimondo Fassa primo sindaco, e con alcuni mesi (11 novembre 2005- 31 maggio 2006) di guida affidata al commissario prefettizio Porena, la Lega grazie ad Attilio Fontana, ha avuto per 10 anni la poltrona più importante. che poi ha perso perché Fontana ha fatto gol anche in Regione e gli elettori varesini, come era successo nel dopo-Fassa rimasti con il carniere vuoto in cambio di promesse e progetti, hanno pensato bene di dare fiducia (non accadeva dal 1951 !!!) a un uomo tranquillo di sinistra, l’avvocato Davide Galimberti. Essere tranquilli e pure affidabili per un politico è sempre un certificato di garanzia.
Con Palazzo Estense oggi nemmeno i mezzi di comunicazione sembrano ipercritici: forse gli oppositori che pilotano le loro “fortezze volanti,” i Liberatori 2020, cariche di bombe carta, dovrebbero studiare nuove strategie di riscossa, presentarsi all’elettorato con piani di lavoro innovativi in termini di fattibilità. Già, perché da Fassa a oggi, anzi ieri, con l’eccezione di un teatro provvisorio, nulla i loro padri politici hanno fatto per la città: un immobilismo inaccettabile perché ha favorito il dilagare di una riforma sanitaria che ha azzoppato l’ospedale di Circolo e creato problemi assistenziali ad anziani, pensionati e cittadini indigenti.
Benvenuto un Centrodestra battagliero, ma prima di bombardare almeno consulti riservatamente politici e uomini di buona volontà che hanno fatto grande Varese con una militanza civica a dir poco esemplare. Soprattutto si stia alla larga da eventuali pessimi suggerimenti se vengono da un gruppo di lavoro pseudopolitico che di recente ha avuto qualche problema con i magistrati ledendo anche l’immagine di un partito che per serietà e spessore dei suoi dirigenti era un riferimento per una vasta zona della nostra provincia. Che non ama gli scherzi. Con la sanità la demolizione di un sistema più che accettabile si è iniziata ad Angera, poi sosta impegnativa a Varese, Busto e Gallarate le tappe finali. Forse le più dure anche se l’intera area si è premunita da tempo con centri di cura privati. Varese ha avuto molto dai privati in campo assistenziale, con il loro apporto ha presentato una sanità da primato in più settori, poi la Regione ha dato il via ai “sequestri”, riuscendo a creare problemi anche all’Università. Fuga di medici, reparti che sono stati privati di vere star: a cardiologia c’era una volta una dottoressa che ci veniva invidiata. Le aquile della sanità lombarda l’hanno trasferita a Tradate nominandola primario, tutto il contrario di quanto avviene a Milano o in altre città. E tutto secondo le disposizioni di una organizzazione politica che da anni ha il suo braccio operativo nello stesso assessore, il signor Gallera.
In Regione comanda il Centrodestra, i nostri bombardieri prima di prendere di mira Galimberti facciano un giretto a Palazzo Lombardia. E il nostro sindaco un incontro pubblico se non una seduta del consiglio comunale potrebbe dedicarli alla sanità riformista. Non a Palazzo Estense, ma nei quartieri della solitudine degli anziani ammalati.
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