(S) No. Caro Costante, non posso accettare la tua benevolenza nei confronti degli oroscopi, che aprirebbe le porte ad ogni sorta di creduloneria e di manipolazione dell’opinione pubblica. Vuoi la dimostrazione? La newsletter del Corriere, che ovviamente punta più sulla curiosità che sull’autorevolezza del quotidiano stampato, ci racconta una storia esemplare, che ci riguarda da vicino, perché nata nel nostro cortile di casa. Te la riproduco interamente, perché, finora sfuggita ai più, potrebbe essere giustamente ignorata, se non fosse per la sua esemplarità negativa. È il ‘colpo’, di genio o di fortuna, non so dire, di uno studente diciottenne del nostro liceo classico.
“I suoi amici lo chiamano «smanettone» digitale, lui risponde con la sua (quasi) maturità classica fatta perlopiù di traduzioni dal greco e dal latino, di ritmi lenti, studio serrato. Ha 18 anni ma le idee chiarissime sul suo futuro Filippo Soccini, all’ultimo anno del liceo classico Cairoli di Varese: vuole lavorare nel cinema. Su YouTube c’è un video registrato da lui, tutto in inglese, che racconta come da cento followers su Instagram è passato a 122 mila in una notte. Un pomeriggio si è messo al computer e con la realtà aumentata ha creato un filtro per Instagram, uno di quegli effetti che si applicano alla faccia quando con la fotocamera interna ci si scatta un selfie da postare nelle stories. Un lavoro fatto di codici e linguaggi specifici. «Sono un autodidatta – racconta Filippo al Corriere seduto alla scrivania di casa sua a Travedona Monate (Varese) –. Ho creato un filtro che proietta sulla fronte di chi è inquadrato una previsione simpatica per il 2020, l’ho chiamato “2020 predictions”. Tipo: il tuo anno sarà all’insegna della felicità, oppure della noia, o sarai per dodici mesi al verde. Cose così, divertenti, che inizialmente ho condiviso con i miei compagni di liceo». Poi l’idea. «Ho deciso di rendere il filtro pubblico – continua Filippo –. In una notte è successo tutto. Mi sono svegliato e il mio account di Instagram aveva migliaia di follower in più». A far girare l’idea di Filippo sono stati, tra gli altri, l’attrice Jennifer Aniston, Hailey Bieber, moglie di Justin, Millie Bobby Brown, protagonista della serie Stranger Things, il rapper Tyga, Vanessa Hudgens, giovane volto di High School Musical e Jimmy Fallon, popolare conduttore tv degli Stati Uniti. Il cellulare di Filippo ha cominciato a squillare: migliaia di messaggi che continuano anche oggi. «Riaccendo il telefono ogni tre ore per non essere inondato dalle notifiche», racconta lui. I numeri dicono che la sua idea è stata utilizzata da 362 milioni di persone nel mondo e visualizzata quasi 2 miliardi di volte. «È una popolarità che non mi aspettavo, ma non mi monto la testa. Tutta questa notorietà è solo una spinta a proseguire per la mia strada, a continuare a studiare». Anche perché c’è la maturità, a giugno. «Esatto – sorride -, le buste dell’orale abolite e le novità che mi spaventano assai. Basterebbe anche lì una previsione, Exam predictions, come il filtro che ho creato. Ma la realtà aumentata non può tutto, e poi non ci azzecca mica sempre»“.
(C) Acci… che numeri, ma è la dimostrazione di quel che scrivevo la settimana scorsa: l’attesa di un cambiamento è sempre positiva, anche se si manifesta in modi bizzarri, favolistici o, se preferisci usare un termine contemporaneo, in italglese, da fiction. Come fai ad averne paura o dispetto? Ti porto come esempio il mio oroscopo, comunicatomi oggi dal quotidiano locale: “Le Stelle sono dalla vostra parte e ne sentirete i benefici. Si consiglia di non sbilanciarvi troppo. Potrete affrontare il futuro senza problemi. Buona la situazione in famiglia. Si sono appianate delle piccole ma fastidiose incomprensioni. Serenità”. Che pericolosa menzogna ci trovi? Certo, sono parole vanno bene per tutti o quasi tutti, si tratta solo di comunicare un po’ di ottimismo, una cosa cui tu mi sembri troppo resistente. Quanto al ragazzo, apprezzo la sua semplicità, la sua voglia di stare con i piedi per terra, di pensare a preparare l’esame di maturità, per il quale, dice, non ci sono predizioni possibili.
(O) Evviva! Tutto quello che avete portato ad esempio conferma la mia filosofia: il sogno è il vero motore della realtà, la fa comprendere e la porta a compimento più di tutte le analisi, le previsioni matematiche, statistiche eccetera degli algoritmi e dei big data. Persino nei Vangeli sono i sogni che chiariscono il senso della realtà, per esempio a Giuseppe e ai Magi. Per non dire di Costantino, che ricevette in sogno la spiegazione dell’apparizione del segno misterioso, simile alla croce, con il quale avrebbe conseguito la vittoria su Massenzio e facilitata la diffusione del cristianesimo nell’impero.
(S) Balle! Con tutto il rispetto per i Vangeli. Viviamo in un mondo così pieno di menzogne, fake news è un’espressione che addolcisce e nasconde la sottrazione di verità di cui siamo vittime e in buona parte anche complici. Queste ‘cosette’ che Costante dà per innocue o dolcemente consolatorie e che Onirio inquadra nel genere degli aiuti divini, fanno invece parte dello stesso genere di illusioni che la società, direi il Mondo, in senso evangelico, ci propina a dosi massicce per poter meglio annullare la nostra libertà, la capacità di essere responsabili di noi stessi e del mondo in cui viviamo, questa volta inteso proprio come realtà fattuale. Balle, ripeto e confermo. Voi dite: siamo fatti così e potreste portare ad esempio il successo di certe trasmissioni televisive che devono il loro indice d’ascolto proprio al fatto di mostrare una realtà fittizia, prendete ‘Tale e quale show’ e più ancora il nuovo ‘Il Cantante mascherato’. Senza la finzione, lo spettacolo fatto con quegli interpreti e quelle canzoni non reggerebbe. Non dimenticate la finzione che regge i vari ‘Grandi Fratelli’, ‘Isole’, talent show ecc. Passiamo ad esempi più consistenti e potenzialmente più pericolosi.
A cavallo tra fiction e politica arrivano servizi televisivi, docufiction e film. Non mi è dispiaciuto quello su Piersanti Mattarella, che mi ha rivelato aspetti della sua storia politica che mi erano sfuggiti, probabilmente perché avvenuti essenzialmente in Sicilia e forse anche sovrastati emozionalmente dall’ancora recente caso Moro e dalle contemporanee dimissioni di Leone. Tuttavia devo ricordare che qualche passaggio ha suscitato una sommessa puntualizzazione di un figlio di Andreotti. Non posso dire niente di solido su ‘Hammamet’, non l’ho visto,l finora. Non so nemmeno se sarò così interessato a vederlo. A suo tempo Craxi fu divisivo rispetto all’opinione pubblica quanto Salvini oggi, senza poterne capitalizzare un pari successo elettorale, in un sistema politico bloccato da DC e PCI. Non mi stupisce che anche il film continui a dividere.Però constato che non sono pochi i commenti che, pur divergendo nel merito, sollevano il problema della accettabilità dell’allontanamento dalla verità storica per esigenze di narrazione. Già ‘Il divo’ mostrava un Andreotti ben diverso da quello che avevo conosciuto.
Ma questo è niente, ovviamente, rispetto alle grandi menzogne della politica, dall’America all’Iran, dalla Cina, all’India, all’Australia e Libia e Venezuela e Amazzonia e alla … famiglia reale inglese e … e… al Vaticano. Non accusatemi di blasfemia, ma qualcuno qui non la racconta giusta.
(C) Quest’ultimo argomento si presenta in un modo così strano, sinceramente imbarazzante, che mi astengo dal trattarlo, tanto più che scrivendo cinque giorni prima della pubblicazione il rischio di produrre illazioni, smentite poi dai fatti, è troppo grande. La vicenda di Harry e Megan avrà magari sviluppi imprevisti, ma ha già fatto, forse involontariamente, ma finalmente, direi, il suo dovere: svelare la finzione politica che assegna una funzione costituzionale alle monarchie, quella inglese in particolare. Il lunghissimo regno di Elisabetta II ha potuto velare la progressiva, inarrestabile, anche se lenta decadenza di ogni compito di direzione e anche di rappresentanza politica della monarchia. Un vecchio detto del secolo scorso diceva che dopo il 2000 sarebbero rimasti in Europa solo cinque re: di cuori, quadri, fiori, picche e d’ Inghilterra. Formalmente non è accaduto, ma nella sostanza sì. Ora tocca alla monarchia britannica, ma da tempo nessuno di questi illustri personaggi conta qualcosa nella politica vera…
(S) …non più del re del Portogallo in esilio, di cui parla un apologo di don Giussani! Vi prego, non raccontatemi che questi finti poteri, queste costose messe in scena siano utili ad altro che a far vendere i tabloid inglesi e i corrispondenti periodici di gossip del continente. Questi sì, sono vitalizi che andrebbero aboliti, cari cinque stelle euro-monarchici.
(O) Se vedessi il principe Harry diventare semplicemente il cittadino Harry Windsor e sfangarsela come tutti con un lavoro, anche di alto profilo, sarei contento per lui, lo vedrei realizzato nella sua libertà più di quanto non sia stato finora nella sua prigione dorata. Temo invece,che la separazione dagli obblighi della famiglia reale sia solo un modo per impostare con maggiore indipendenza dalle regole di corte lo sfruttamento della ditta ‘SUSSEX’, di una royal startup di cui si vedono già i primi passi.
(C) Se dalle teste coronate torniamo a quelle su cui l’algoritmo del nostro simpatico Soccini ha appiccicato il vaticinio per l’anno 2020, ci accorgiamo che il segreto del successo del nostro studente è semplice: aver unito il potere dell’immagine (la propria, siamo ormai nell’unico regno rimasto, quello dei selfie in cui ciascuno è re di sé stesso, tanto che non deve chiedere la cortesia di schiacciare un bottone ad un passante) a quello della parola. Il vaticinio che sembra sgorgare dalla testa di ciascuno compie il prodigio dell’autoillusione, ciascuno diventa il mago di sé stesso. Conosco un solo altro fenomeno di improvviso travolgente (inspiegabile) successo: la musica (?) RAP, che per me è POP alla terza potenza, per la sua capacità di far apparire interessanti e addirittura convincenti certe insensate sequenze di parole. Al simpatico Soccini auguro una brillante carriera, frutto dell’applicazione nello studio, magari nell’informatica, nella matematica degli algoritmi, nel cinema come desidera, ma spero che non si faccia attrarre da una certamente più facile prospettiva di pubblicitario, di rapper, di illusionista o di politico.
(S) Sebastiano Conformi (C) Costante (O) Onirio Desti
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