Ho ascoltato tramite gli organi di informazione locali, con piacere, le parole usate da parte del generale Guglielmo Miglietta in occasione del suo insediamento quale comandante della caserma Nato nel comune di Solbiate Olona. Egli ha annunciato di voler assumere delle decisioni tendenti a realizzare opere che possano aiutare a risolvere problemi del territorio.
Sono convinto che ospitare una caserma della Nato in provincia di Varese sia, per tutto l’habitat circostante alla stessa, una ricchezza che debba essere sfruttata, dai varesini, in tempo di pace come in quello in cui ci siano conflitti, per poter essere impreziositi da risoluzioni che possano essere portate in avanti da una pluralità di nazioni.
Mi spiego meglio su quelle che sono le mie aspettative. Il territorio varesino soffre di gravi problemi ambientali. In questo momento oltre ai disagi dovuti all’emergenza climatica, abbiamo inquinamenti non ancora risolti di laghi e fiumi. Abbiamo anche difficoltà a far venire sul nostro territorio, così ricco e affascinante dal punto di vista ambientale, in gran numero e in maniera consuetudinaria, turisti dalle Americhe e dall’Europa. Questo malgrado si possa disporre di un aeroporto ben dotato come quello di Malpensa e di un collegamento ferroviario tramite la linea ferrata cosiddetta Arcisate-Stabio.
Ho scritto al generale Miglietta ringraziandolo per le parole spese e facendogli presente quanto sia necessario, però, tradurre le sue parole in fatti concreti.
Vorrei quindi, per poter affrontare i problemi che ho riportato sopra, che il generale, tramite i suoi uffici (e quindi con il suo lavoro), possa portare in provincia di Varese esperti di diverse nazioni, appartenenti alla Nato, per poter sfruttare la loro ricchezza e il loro scibile.
Sarebbe un’iniziativa assolutamente innovativa che potrebbe dare quel significato in più alla Nato che i maggiori capi di Stato d’Europa e degli Stati Uniti stanno cercando di trovare.
Si potrebbe incominciare a studiare con quali azioni si potrebbe affrontare il tema del disinquinamento del fiume Olona che si sta trascinando da tempo, senza che noi si possa vedere una seria possibilità di fuoriuscita dalla situazione di stallo in cui si è posta questa questione ambientale.
Che cosa si dovrebbe fare per realizzare tutto ciò? Riguardo a questo ho chiesto il suo aiuto.
Una volta che il generale Miglietta ha dato la sua disponibilità a eseguire da parte delle forze presenti in caserma, non solo l’ordinario lavoro, ma anche attività civili, confido che all’interno della Nato ci sia ampia disponibilità a fargli intraprendere iniziative che abbiano ampio significato e che possano durare anche del tempo prolungato.
Gli ho fatto presente anche di non scordarsi che il capoluogo della provincia di Varese ospita Villa Panza, il cui proprietario, è stato Giuseppe Panza che aveva dato, con le opere da lui collezionate, linfa vitale ai musei di arte moderna di New York e di Los Angeles come a quelli di Bilbao e della Svizzera italiana a Lugano. È, allora, giusto pensare che Stati Uniti e Europa vogliano ricambiare il piacere ricevuto e che la caserma di Solbiate Olona possa essere il tramite degno.
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